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Un’importante differenziazione è quella che intercorre tra arancio amaro ed arancio dolce. L’arancio amaro (il cui nome scientifico è quello di Citrus aurantium L.) si caratterizza per provenire dalla Cina e venne introdotto nel continente europeo da parte degli Arabi nel corso del X secolo.
La polpa del frutto dell’arancio amaro si caratterizza per essere notevolmente acida, amara e con un’elevata concentrazione di semi, mentre la buccia presenta una colorazione arancione e non ha un gran spessore.Inoltre, l’arancio amaro viene piuttosto frequentemente impiegato per la realizzazione di liquori: un ottimo esempio è sicuramente rappresentato dal Curaçao. Il chinotto, secondo il parere di diversi esperti, non rappresenta altro che una variazione dell’arancio amaro.Invece, l’arancio dolce (il cui nome scientifico è CItrus sinesis) proviene direttamente da nazioni come il Vietnam, l’India e la Cina Meridionale e può vantare un bel primato, ovvero quello di essere l’arancio maggiormente coltivato in tutto il pianeta. Kumquat (Fortunella margarita - Mandarino Cinese - Kingen) [Vaso Ø24cm] Prezzo: in offerta su Amazon a: 15,9€ |
La raccolta deve essere eseguita solo nel momento in cui i frutti sono arrivati ad un livello di maturazione adeguato: rispetto a tante altre specie di agrumi, infatti, non sono in grado di terminare la fase di maturazione in seguito al distacco dall’albero.
La raccolta deve avvenire sempre con delle condizioni climatiche asciutte e, dopo aver atteso che i frutti si siano asciugati dalla rugiada della notte, si può iniziare l’intera operazione. Durante questa faste è fondamentale prestare la massima attenzione per evitare che non vengano apportati pericoli e danni per i frutti, in maniera tale da cercare di mantenere il più lontani possibili i parassiti.La raccolta può essere effettuata sia utilizzando una scala che muovendosi direttamente da terra, sfruttando delle appositi fobici, in maniera tale da non distaccare la rosetta: quindi, i frutti vengono posti all’interno di cesti realizzati in plastica o in casette di plastica che arrivano a pesare fino a 20-22 chilogrammi dopo che sono state riempite del tutto.Le cassette, successivamente, vengono trasportate nei pressi dei terreni coltivati o poi caricati su mezzi di trasporto da cui vengono trasferiti fino ai vari magazzini, in cui i frutti vengono lavorati oppure conservati.A seconda della specie e della destinazione predeterminata, quindi, si possono prevedere altre fasi produttive, così come tali procedimenti possono anche essere ridotti all’osso.La conservazione dei frutti si può eseguire in atmosfera normale o gestita, ma prima di tutto deve avvenire una dettagliata cura preventiva per combattere le alterazioni che seguono la raccolta.Nel corso degli ultimi anni le produzioni di arance hanno fatto registrare delle quotazioni molto oscillanti, anche se le esportazioni sono anche aumentate.
Il problema principale, però, è rappresentato dalla concorrenza che arriva dal mercato estero, che ha piuttosto frequentemente portato numerosi danni alle regioni meridionali italiane, come la Calabria ad esempio.E’ indubbio, però, che la Spagna e l’Italia si caratterizzano per detenere il primato (circa l’80 percento in due) nella produzione complessiva di arance dell’Unione Europea: la fetta di mercato che rimane è divisa piuttosto equamente tra altri stati europei, come ad esempio Grecia, Cipro e Portogallo.Secondo quanto è stato previsto dall’USDA, pare che nel corso dei prossimi anni la Spagna dovrebbe incrementare notevolmente la propria produzione, anche se ovviamente i coltivatori iberici preferiscono mantenere un basso profilo, soprattutto per via di temperature piuttosto elevate e una perdurante assenza di precipitazioni .
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