Mandarino cinese

Le annaffiature

Il mandarino cinese è una pianta che richiede un apporto idrico il più possibile costante. Per la coltivazione di un solo esemplare all'interno del vaso si può procedere semplicemente con l'annaffiatoio manuale. Se invece abbiamo deciso di coltivare diversi mandarini cinesi in pieno campo dovremo dotarci di un vero e proprio impianto di irrigazione. Dovremo azionarlo nelle ore seguenti al tramonto oppure al mattino presto, in modo che le goccioline d'acqua non entrino a contatto diretto coi raggi solari facendo ingiallire le foglie. Avremo cura, dunque, di direzionare il getto alla base delle piante. Nella fase di crescita del mandarino cinese cercheremo di non provocare sbalzi irrigando al bisogno quando le precipitazioni si fanno attendere da più di una settimana per non lasciare il terreno completamente secco. Nella stagione estiva, ovviamente, intensificheremo ulteriormente le annaffiature.
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Le tecniche di coltivazione

Fortunella agrumi asiatici Il mandarino cinese non viene quasi mai coltivato a partire dal seme, a meno che non si voglia ottenere una tipologia specifica da innestare successivamente. Questa tecnica richiede conoscenze di giardinaggio abbastanza approfondite ed è pertanto sconsigliata. Chi vuole produrre i frutti per l'uso domestico, magari per preparare liquori o marmellate, può semplicemente recarsi presso un vivaista di fiducia ed acquistare per pochi euro una piantina sviluppata. Di solito viene venduta all'interno di un vaso, spesso già carica di mandarini. La messa a dimora o il rinvaso vengono effettuati a fine primavera. La fioritura avviene in estate e in questo periodo sarebbe opportuno potare la pianta. Taglieremo i rami improduttivi ed eventuali getti alla base del mandarino cinese che sottraggono importanti nutrimenti. Renderemo la pianta gradevole anche dal punto di vista estetico e favoriremo con la potatura una migliore vegetazione e una più ricca produzione.

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Il terreno

Frutti cinesi Il terreno ideale per la coltivazione del mandarino cinese è leggero e ben drenante. Per la coltivazione all'interno del vaso sceglieremo un contenitore più grande ogni 3 anni circa, dove collocheremo la pianta con tutto il panetto originale aggiungendo altra terra. Dopo il rinvaso procederemo con una concimazione utilizzando un prodotto granulare pronto. Per quanto riguarda la coltivazione in pieno campo, invece, dovremo lavorare preventivamente la terra in profondità con un'energica vangatura. Ci occuperemo soprattutto del substrato che dovrà potersi mantenere umido senza formare pericolosi ristagni. Fertilizzeremo con del concime organico e del compost naturale ben decomposto. Lasceremo riposare e solo quando la terra avrà assorbito i nutrienti andremo a collocare la pianta. In fase di fioritura e fruttificazione potremo intervenire con un'ulteriore concimazione per aiutare la produzione dei frutti.


Mandarino cinese: L'esposizione

Pianta carica frutti Il mandarino cinese cresce abbastanza bene anche in Italia, pur essendo una pianta proveniente dai paesi asiatici dove il clima è molto diverso. Tuttavia le varietà disponibili in vivaio si adattano perfettamente al nostro territorio potendo essere coltivate con successo da nord a sud, sia in pianura che nelle zone collinari. La condizione necessaria per la corretta crescita e lo sviluppo è che i raggi diretti del sole arrivino per buona parte dell'arco della giornata. Il mandarino cinese tollera anche temperature intorno agli zero gradi, purché per brevissimi periodi. Tuttavia nelle località dove l'inverno è rigido e prolungato è meglio optare per la coltivazione in vaso, in modo da poter mettere la pianta al riparo coprendola anche con un tessuto da giardinaggio. Il mandarino cinese può essere attaccato da parassiti e malattie tra cui la cocciniglia che si combatte con l'uso di un olio minerale specifico.



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