Cedro

Caratteristiche

Il cedro (il cui nome scientifico è Citrus medica) proviene, almeno secondo la prevalente teoria, da paesi asiatici come l'India e la Birmania.

Il cedro è una di quelle piante le cui origini riportano particolarmente lontano nel tempo: infatti, c'è la possibilità di avere a che fare con delle testimonianze davvero molto antiche. Infatti, questo agrume è arrivato direttamente dalla Persia all'interno dei paesi della zona mediterranea e, con ogni probabilità, ha fatto il suo esordio anche in Italia, nel corso del III secolo avanti Cristo.

Il cedro è una pianta che presenta una forma tipica di arbusti o di alberi dalle ridotte dimensioni, che possono arrivare anche fino ad un'altezza pari ad otto metri, caratterizzata da rami estremamente spinosi e che presenta un portamento irregolare.

Le foglie della pianta di cedro si caratterizza per avere una forma ovale-oblunga e per presentare un margine tipicamente dentato, con delle dimensioni medio-grandi e dalla colorazione tradizionalmente rossiccia nel momento in cui spuntano, per poi cambiare fino al verde scuro.

I fiori della pianta di cedro si caratterizzano per avere delle dimensioni piuttosto elevate e in boccio una colorazione rosso-violacea.

cedro

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Varietà

cedro2 Le cultivar di cedro si possono classificare in due grandi categorie: la prima è quella che fa riferimento ai cedri acidi, mentre la seconda si riferisce ai cedri dolci.

Le specie di cedro che rientrano nella prima categoria, esattamente allo stesso modo della specie tipica, possono contare sulla presenza di fiori e germogli che hanno una caratteristica colorazione rosso-violacea e una polpa tipicamente acida. Le specie di cedro che invece fanno parte della seconda categoria hanno dei fiori dalla tipica colorazione bianca e una polpa decisamente più dolce.

All'interno della prima categoria dei cedri acidi, abbiamo la possibilità di trovare la specie definita Diamante, la Etrog, la Mano di Budda (che può contare sulla presenza di frutti ornamentali che non hanno la polpa), mentre tra le più importanti cultivar di cedro dolci abbiamo la possibilità di trovare la Corsican e la Salò.

Non dobbiamo dimenticare anche un'altra particolare specie che denota una certa importanza: stiamo parlando dei limoni cedrati, che si possono considerare una specie di ibrido fra questi due agrumi, che si caratterizzano per la produzione di frutti che, per quanto riguarda pezzatura e spessore della buccia, ricordano per molti versi quelli del cedro, mentre la caratteristica in comune con il limone è certamente l'aspetto della pianta, che vanta tante esigenze in meno per quanto concerne la temperatura in confronto al cedro.


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Coltivazione

Il terreno ideale per garantire una corretta coltivazione del cedro è senza ombra di dubbio quello che prevede l'impiego di argilla calcarea, sabbia e humus, così come tutti quei substrati che sono particolarmente ricchi di azoto e di potassio.

Per quanto riguarda l'impianto di una cedriera, c'è sempre la necessità di sistemare in precedenza il terreno. La prima cosa da fare è quella di provvedere a livellare la superficie, eliminando qualsiasi punto spigoloso e poi segnare i confini delle corsie di servizio che permetteranno l'inserimento degli strumenti e dei mezzi di natura meccanica.

Le buche che sono state praticate all'interno del terreno, dove poi dovranno essere collocate le piante più giovani, dovranno subire un perfetto allineamento e si dovrà provvedere, con ottima costanza, ad apportarvi del letame stagionato.

Quest'ultima operazione è fondamentale nel momento appena successiva a quando le radici vengono inserite all'interno di un composto formato da letame bovino ed argilla.

Nel corso dei primi anni di vita della pianta di cedro, il suggerimento è quello di evitare qualsiasi forma di consociazione erbacea: in questo modo si permette di non apportare alcun tipo di danni alla struttura radicale della pianta stessa.

Una volta che la giovane piantina è stata impiantata all'interno delle cosiddette cedriere, sarà necessario apportare alcuni correttivi, soprattutto in funzione delle particolari esigenze climatiche che caratterizzano la pianta del cedro. Infatti, il cedro presenta una scarsa resistenza nei confronti delle temperature rigide, del freddo e delle gelate: ecco spiegato il motivo per cui si dovrà provvedere alla realizzazione di telai che permettano di proteggere in modo adeguato la pianta.

Non dobbiamo dimenticare, inoltre, come le cedriere abbiano la necessità di sfruttare delle zone riparate o, in ogni caso, degli strumenti che possano ripararle, che siano fissati ai lati: ad esempio, per svolgere tale operazione, spesso si utilizzano delle palizzate in legno, delle siepi vive, o anche dei muri di cinta.

Dopo che è stato realizzato l'impianto, ecco che si dovrà cominciare con la fase della zappatura, che nella maggior parte dei casi viene svolta nel corso della stagione autunnale.

La prima cosa da fare è quella di rimuovere il terreno, con lo spargimento del letame. Ad ogni modo, dobbiamo evidenziare come le piante di cedro abbiano la necessità di essere sottoposte ad una potatura che deve avvenire in modo costante e periodico, dal momento che nel caso in cui fossero lasciate crescere senza alcun freno, allora darebbero vita ad una chioma dal portamento irregolare, caratterizzata dalla presenza di rami spinosi che andrebbero solamente a creare confusione tra loro, svolgendo di fatto un'azione limitante e bloccante nei confronti della fruttificazione della pianta di cedro.

Il suggerimento è, quindi, quello di potarla in maniera regolare e vigorosa, in modo tale da andare a recidere i rami che non sono fruttiferi (che prendono anche il nome di secchioni) e tutti quei rami che sono stati colpiti da delle malattie o che risultano secchi.

Non dobbiamo dimenticare, infine, come sarà importante legare tra loro le varie piante di cedro, in modo tale che il vento che non vada a provocare una collisione tra di esse e, quindi, per evitare che non si formino dei graffi sui vari frutti.

Infine, l'ultimo consiglio riguarda la raccolta dei frutti della pianta del cedro che, nella maggior parte dei casi, deve essere sempre eseguita in pieno giorno.


Proprietà

Il cedro non rappresenta solo ed esclusivamente un grume dall'ottimo e fresco sapore, ma si può considerare anche come un agglomerato di proprietà medicamentose, che sono state sfruttate fin dai tempi più antichi e che proprio negli ultimi anni sono state oggetto di una notevole rivalutazione.

Le virtù di questo agrume vanno da un'attività che va a combattere i radicali liberi, ma anche un'azione antitumorale per quanto riguarda il tratto del colon, così come lo svolgimento di un'attività preventiva nei confronti dell'obesità e di alcune patologie che vanno a colpire l'apparato cardiocircolatorio.

Nello specifico, sono state esaltate le importanti proprietà antiossidanti del cedro, che si spiegano essenzialmente con il notevole quantitativo dei flavonoidi, che hanno permesso al cedro di trasformarsi nel simbolo della giornata mondiale nazione del malato oncologico.

Naturalmente queste sono solamente le proprietà medicamentose più note, ma bisogna considerare anche come il cedro sia un agrume estremamente ricco di sali minerali e di un'ottima quantità di vitamina C, senza dimenticare che è in grado di garantire lo svolgimento di un'attività disinfettante sia nella parte interna del corpo che esternamente, agendo positivamente nello specifico sull'intestino.

Ecco spiegato il motivo per cui l'assunzione di cedro è consigliata a tutti coloro che soffrono spesso di disturbi come la colite, in particolar modo se la patologia è virale.

Una delle proprietà certamente più interessanti del cedro è rappresentata dal fatto che rappresenti un naturale equilibratore dell'ipertensione, soprattutto nel momento in cui venga consumato al mattino.


Cedro: Malattie e parassiti

Il cedro rappresenta una conifera che è particolarmente facile da trovare sulle montagne che caratterizzano la parte mediterannea del continente, ma è anche molto diffusa nella zona della catena dell'Himalaya. I principali pericoli che provengono dall'esterno per la pianta del cedro sono rappresentati da due particolari afidi, che arrivano direttamente dalle aree della catena dell'Atlante e sono dedicati alle conifere del genere Cedrus.

I due afidi del cedro sono il Cedrobium laportei va ad attaccare, in modo particolare, il genere di Cedrus atlantica e quello di Cedrus libanotica, mentre l'altro afide, che prende il nome di Cinara cedri, attacca di solito il Cedrus atlantica e il Cedrus deodora.

Si tratta di due afidi corticicoli, che vanno a costituire una fitta melata che, una volta caduta, va ad attaccare il terreno e tutto ciò che si trova nei paraggi.

I danni più importanti si registrano sopratutto con l'arrossamento e la caduta degli aghi, mentre i rami subiscono una consiste perdita di vegetazione, che si sviluppa concentrandosi solamente nella parte distale.

Nel momento in cui le colonie di afidi del cedro vanno a localizzarsi sul tronco delle piante più giovani o all'interno delle cimale delle piante adulte, allora la vegetazione all'apice dei rami assume una particolare colorazione gialle e diventa secca.

Spesso, oltre ad andare a danneggiare l'aspetto esteriore ed ornamentale delle piante del cedro, questi due afidi si caratterizzano per formare delle notevoli incrostazioni nerastre, che eseguono un'attività asfittica sulla vegetazione.

Questi due afidi del cedro, naturalmente, vengono attaccati da un gran numero di predatori, tra cui le larve e gli adulti di coccinellidi, ma anche le larve di neurotteri cirsopidi e di silfidi.

Nel momento in cui i danni alla pianta del cedro cominciano ad essere sempre più consistenti e notevoli, allora il suggerimento è quello di non lasciare nulla di intentato e di intervenire in modo immediato, provvedendo ad irrorare tutta la pianta con degli aficidi: in tutte queste occasioni, le alternative a disposizione sono diverse, a partire dall'acefale fino al pirimicarb o ad altri preparati particolari e specifici che ovviamente presentano un limitato livello di tossicità.


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