La papaya non possiede effetti dimagranti, come erroneamente si potrebbe credere, ma solo digestivi. Gli estratti di questa pianta, infatti, aiutano la digestione difficile nei casi in cui si sono assunti troppi cibi proteici che aumentano i materiali di scarto all’interno del nostro organismo. Per tale motivo, questa pianta ha anche effetti depurativi. Le sue proprietà dipendono da importanti principi attivi, tra cui una miscela di enzimi che contengono la papaina, sostanza a effetto proteolitico, cioè che dissolve e digerisce le proteine. Il frutto, inoltre, è ricchissimo di vitamina C, ne contiene più delle arance e del kiwi. Presenti anche flavonoidi, oligoelementi e antiossidanti come la provitamina A e il betacarotene che aumentano l’alcalinità dell’organismo impedendo la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. La papaina grezza si estrae dal lattice ottenuto per incisione del frutto in via di maturazione. Il lattice viene, poi, coagulato, essiccato e polverizzato. Le foglie, invece, che vengono usate nei disturbi gastrointestinali, come flatulenza, dispepsia e nelle infezioni da parassiti nello stomaco, si raccolgono prima della fruttificazione della pianta. Dopo, infatti, non sarebbe più possibile usarle, perché queste, nella parte inferiore, cadono subito dopo la nascita dei frutti che maturano con la piena esposizione solare. L’estratto dei semi di papaya è stato anche oggetto di studi sulla fertilità e sembra che su animali abbia provocato la riduzione o addirittura l’eliminazione della spermatogenesi. Ulteriori studi sono stati fatti sull’estratto di radice che su alcuni topi ha rivelato effetti diuretici aumentando la quantità di urine emessa. Gli estratti di semi papaya sembrano anche avere effetti abortivi rilevati sempre da studi sui ratti a cui sono stati somministrati dei dosaggi molto alti di tali sostanze.
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Per esplicare i suoi effetti benefici la papaya va assunta secondo una precisa posologia. Per usi alimentari basta semplicemente acquistare e consumare la polpa del frutto. Per usi officinali, invece, esistono diverse forme “farmaceutiche” a base di estratti di papaya. La principale forma erboristica della papaya è l’estratto di papaya fermentata che viene ottenuto sottoponendo tutto il frutto ( semi compresi) a un processo fermentativo in una sostanza liquida, dove vengono inoculati dei lieviti. Dopo alcuni mesi la miscela fermentata viene essiccata e polverizzata, formando l’estratto di papaya fermentata a cui vengono attribuite proprietà antiossidanti e di potenziamento delle difese immunitarie, tanto che si è avuto anche un dibattito sulla possibilità che prodotti a base di papaya fermentata potessero rivelarsi utili per curare l’Aids. Ma non esistono studi certi, per cui, a parte le notizie circolate anni fa sulla stampa, non esiste niente di verificato, escluso il fatto che la papaya fermentata è solo un integratore alimentare. L’estratto di papaya fermentata si vende sotto forma di capsule. La dose consigliata è di 3, 4 capsule al giorno, da assumere con abbondante acqua, dopo i pasti principali.
Gli estratti di papaya si comprano in farmacia, erboristeria, parafarmacia e siti online. I prezzi per la stessa tipologia di prodotto possono variare sia in base al produttore che al canale di acquisto. Una confezione di 60 capsule da 450 mg ciascuna, con estratto di papaya fermentata, costa 19 euro.
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