estratti frazionati

Cosa sono

Si tratta di estratti che vengono ricavati sfruttando delle tecniche estremamente sviluppate e del tutto particolari: nella maggior parte dei casi, si fa riferimento a delle metodologie di estrazione che corrispondono ai fluidi supercritici.

Più in generale, si tratta di metodologie estrattive che permettono di ricavare unicamente quel quantitativo utile che appartiene al fitocomplesso.

L'estrazione avviene seguendo sopratutto i vari gruppi omogenei di componenti e cercando di diminuire nel migliore dei modi la variabilità estrinseca che, al contrario, è sempre legata alle tecniche estrattive più diffuse fino a qualche decennio fa (ad esempio le tinture o le polveri) oppure fa riferimento a tutti quei preparati di carattere estemporanei, come ad esempio i decotti e gli infusi.

In poche parole, con le sperimentazioni e gli sviluppi che si sono avuti nella ricerca degli ultimi anni anche in campo fitoterapico, possiamo certamente sottolineare come gli estratti frazionati rappresentino il vero e proprio punto focale del fitocomplesso e che corrispondano a tutte quelle nuove tecniche estrattive che vengono ormai sempre maggiormente sfruttate.

estratti frazionati

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Come si ottengono

estratti frazionati2 Analizzare un fitocomplesso corrisponde ad una procedura estremamente complicata e complessa: prima di tutto, bisogna sottolineare come esistano, fino ad oggi, due metodologie particolari che permettono di svolgere un'accurata indagine sul fitocomplesso stesso.

Stiamo parlando della TLC e della HPLC: nel primo caso, la definizione è quella di cromatografia su strato sottile, mentre nel secondo caso, l'acronimo significa cromatografia liquida ad alta pressione.

Si tratta di due tecniche che danno ai ricercatori la possibilità di studiare il fitocomplesso in tutta la sua struttura, oltre a consentire di stabilire l'effettiva presenza di particolari procedure che non state eseguite nel modo corrette nel corso delle varie fasi di raccolta, essiccazione ed estrazione.

Grazie alla tecnica che viene definita HPLC c'è la possibilità, per i ricercatori, di dare un'adeguata garanzia che gli estratti frazionati abbiano al loro interno il corretto quantitativo di principi attivi che si intende avere all'interno dell'estratto, ma allo stesso tempo, funge da verifica che le componenti che sono state rimosse non si trovino effettivamente più all'interno del fitocomplesso.

Al giorno d'oggi, la metodologia di ottenimento degli estratti frazionati maggiormente impiegata è indubbiamente quella che utilizza la CO2 supercritica, dal momento che può vantare numerosi punti di forza, come l'ottima qualità del prodotto finale, ma anche un buon livello per quanto riguarda l'efficienza estrattiva e permettono pure di godere di un risparmio rispetto ad altre tecniche di estrazione più costose.


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perché si fanno estratti frazionati

Gli estratti frazionati, che vengono resi puri e standardizzati sotto forma di principi attivi, corrispondono indubbiamente ad uno dei preparati fitoterapici più moderni e di nuova generazione di tutto questo campo.

Si tratta di preparati che consentono di sfruttare effettivamente unicamente ciò che si ha la necessità di ricavare dalla pianta: in poche parole, viene impiegata solamente la “frazione” utile (da qui deriva anche il nome di estratto frazionato).

Inoltre, c'è anche la possibilità di provvedere all'ottenimento dell'estratto nella sua interezza, senza però la presenza di tutti quei componenti che vanno poi a causare e provocare gli effetti collaterali (un ottimo esempio è rappresentato dall'estratto di Ginkgo biloba).

Gli estratti vengono frazionati principalmente con lo scopo di dividere le singole molecole che possono vantare delle proprietà farmacologiche importanti, che poi vengono sottoposte ad accurati studi e ricerche per quanto riguarda la loro attività terapeutica specifica.

Indubbiamente si tratta delle preparazioni fitoterapiche di nuova generazione che si stanno diffondendo ormai a macchia d'olio e risultano quelle maggiormente impiegate all'interno della moderna fitoterapia.


caratteristiche estratti frazionati

Gli estratti frazionati vengono anche definiti con il termine di frazioni omologhe purificate, per indicare come, tramite questo particolare procedimento (che, nella maggior parte dei casi, sfrutta la CO2 supercritica) si ricava un insieme specifico ed omogeneo di componenti chimici che si trovano all'interno della pianta.

Gli estratti frazionati hanno la principale caratteristica di ricavarsi principalmente dalla droga fresca.

Si tratta di particolari preparazioni che, sfruttando un determinato numero di specifiche tecniche di estrazione, permette di avere al proprio interno unicamente uno specifico insieme prestabilito ed omogeneo di componenti chimici che si trovano all'interno della pianta.

Giusto per fare un esempio, possiamo certamente pensare ai polifenoli ricavati dal tè verde, che non hanno al loro interno la caffeina, oppure alla frazione triterpenica della pianta di Centella e così via).

Senza ombra di dubbio, una delle principali caratteristiche degli estratti frazionati è quella di poter estrarre o una singola parte ben specifica del fitocomplesso, oppure quest'ultimo interamente, senza però che ci siano quelle componenti che poi vanno a provocare gli effetti collaterali.




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