Il bonsai rappresenta lo stadio finale di una serie di tecniche di coltivazione che conducono alla creazione di un alberello in miniatura. Di solito, la creazione del bonsai prevede diverse vasi: la propagazione o creazione del prebonsai, il rinvaso, il taglio delle radici, la potatura, il filo e la pinzatura. Tutte queste tecniche portano alla creazione del vero e proprio bonsai. Durante la coltivazione, il bonsaista deve anche decidere lo stile, cioè la forma da dare alla pianta. Gli stili dei bonsai vanno dall’eretto informale, a quello a cascata, battuto dal vento, su roccia o a boschetto.
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Il prebonsai è la pianta giovane che deve essere trasformata in bonsai. In genere, questa pianta si ottiene da seme, per talea o per margotta. Interrare i semi della pianta madre permette di controllare meglio la formazione del bonsai, ma spesso il passaggio dal prebonsai alla pianta definitiva richiede anni. Per velocizzare la creazione del bonsai conviene acquistare prebonsai coltivati in vivaio.
Il prebonsai deve essere coltivato tenendo conto delle specifiche esigenze della pianta originale. Deve quindi essere esposto alla luce nella bella stagione e protetto dal freddo in inverno. Questa regola cambia però in base alla pianta coltivata. Per formare il bonsai desiderato si deve anche applicare del filo metallico tra i rami. La pianta va poi rinvasata almeno ogni due tre anni tagliando i capillari delle radici. Altro intervento è la pinzatura, che consiste nello stringere a mano i palchi vegetativi e nel rimuovere i germogli apicali. Quest’ultima operazione si chiana anche cimatura. La forma del bonsai si ottiene anche con la potatura. Questa si pratica con tronchese concave e con lame pulite e disinfettate. Per ottenere un bonsai perfetto, vanno tolti i rami secchi e danneggiati e quelli che sporgono verticalmente o che si incrociano tra loro.
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