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Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è, come già detto, uno dei parchi marini più grandi d’Europa e del Mediterraneo. Il suo territorio si estende per complessivi 75 mila ettari, rispettivamente composti da zone marine ( 57 mila ettari) e terrestri ( 18 mila). Il Parco è compreso nelle province di Grosseto e Livorno ed abbraccia un paesaggio fatto di isole, isolotti e scogli. La conformazione del territorio è prevalentemente granitica, a eccezione di alcuni paesaggi vulcanici presenti su alcune isole. Le isole principali dell’Arcipelago sono: Capraia, Elba, Gorgona, Giglio, Montecristo e Giannutri. Il nome di alcune di queste è legato ad alcuni eventi storici che abbiano citato al precedente paragrafo, ma anche l’Isola di Montecristo è legata al famoso romanzo di Alessandro Dumas padre, da cui prende il titolo il suo famoso romanzo “ Il Conte di Montecristo”. Per queste sue caratteristiche, il Parco dell’Arcipelago Toscano è forse una delle poche aree protette in cui storia, natura e cultura si fondono in un connubio inscindibile. Nel Canale di Piombino si trovano anche gli isolotti minori: l’Isola di Palmaiola e l’Isola di Cerbori. Nel Mar Tirreno sono invece situate le famose “ Formiche di Grosseto”, isole minori che arricchiscono ulteriormente il paesaggio dell’Arcipelago Toscano.
La conformazione geologica dell’Arcipelago Toscano risale a circa 240 milioni di anni fa. La particolare struttura delle rocce, vulcaniche in alcune isole ( come Capraia) e granitica in altre ( come l’Elba e il Giglio) denotano delle origini ancora più antiche e forse risalenti a 400 milioni di anni fa. La penisola Calamita, ad esempio, presso l’Isola d’Elba, costituisce una piccola parte del continente africano staccatasi dallo stesso circa 500 milioni di anni fa. Queste, le notizie più rilevanti dal punto di vista geologico. Poche, invece, le notizie sulla storia recente. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è stato istituito nel 1996 e la sua gestione è affidata all’Ente omonimo, sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Negli anni, la valorizzazione del Parco ha compreso iniziative volte a proteggere le coste e le aree terrestri dal turismo selvaggio e dell’alterazione del paesaggio ad opera dell’uomo. Molti interventi umani hanno, infatti, messo a rischio la flora e la fauna endemica delle isole che compongono l’Arcipelago. La notevole rilevanza naturalistica di questo paesaggio ha suscitato anche l’interesse della Comunità Europea, che ha inserito alcune isole, tra cui quella del Giglio, tra i siti di importanza comunitaria.
La flora dell’Arcipelago Toscano è prevalentemente costituita da specie tipiche della macchia mediterranea e quindi: corbezzolo, alterno, lentisco, ginepro fenicio, mirto, erica, ginestra, lavanda, rosmarino e cisti dai colori varia e brillanti. Le aree boschive, ormai più rare che in passato, sono riuscite a sopravvivere nelle isole più importanti. All’Elba, ed esempio, si ritrovano boschi di castagno, scarsi, invece, quelli di leccio. Nelle zone montane si trovano, inoltre, tasso e carpino nero. Nell’Isola di Capraia si trovano il rinomato giglio di mare e la linaria. Per quanto riguarda la fauna, numerose sono le specie endemiche, tra cui il sordone, il venturone, la raganella tirrenica, il tarantolino o geco tirrenico e il discoglosso sardo. Tra i mammiferi che vivono in ambiente terrestre, si segnala la presenza del coniglio selvatico. In passato era presente anche il cinghiale maremmano, sostituito dal cinghiale europeo. Presenti anche uccelli migratori che nidificano proprio nel territorio del Parco, tra cui le berte e i gabbiani. La specie simbolo dell’Arcipelago è rappresentata dal gabbiano corso. Il mare, infine, permette di ammirare stupende specie di cetacei, come orche e balenotteri e mammiferi marini come i delfini.
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano si può visitare tutto l’anno nei tempi e nei modi stabiliti dall’Ente gestore. Alcune stagioni sono però particolarmente favorevoli per la vista di uccelli migratori o di specie marine che si accoppiano solo in certi periodi dell’anno. Le stagioni ideali per la fauna “stagionale” sono dunque la primavera e l’estate. Gli itinerari del Parco sono costituiti da sentieri terrestri e costieri dove poter andare a piedi o in bici. Previsti anche percorsi ad immersione ideali per i sub e per chi ama praticare le immersioni subacquee. Ulteriori informazioni sul Parco si possono reperire visitando il sito dell’Ente gestore.
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