Come coltivare il mais

L'irrigazione del mais

Il mais ha bisogno di irrigazioni regolate sulla base delle precipitazioni; qualora queste ultime siano intense, infatti, le annaffiature devono essere ridotte o interrotte per non incorrere in fastidiosi ristagni d'acqua. In caso contrario, si rischierebbero marciumi diffusi e la produzione ne risulterebbe enormemente danneggiata. Durante l'estate, ed in particolare se si verifica una lunga fase di siccità, la somministrazione di risorse idriche deve necessariamente essere intensificata per garantire agli esemplari coltivati tutto ciò che è indispensabile per una corretta crescita. L'irrigazione a goccia consente un notevole risparmio e permette di bagnare ampie zone in maniera continua o intermittente tramite appositi meccanismi: questi emettono getti sottili, che vanno ad annaffiare la superficie del terreno oppure l'area radicale.
Foglie di mais

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Consigli per la coltivazione

La cosiddetta pannocchia Per coltivare il mais è fondamentale lavorare il terreno almeno tre settimane prima della semina: bisogna procedere con una vanga o con un piccone, aerare le zolle ed ammorbidire il suolo. I semi, durante la stagione primaverile, vanno collocati in buche poste ad una distanza di circa 20-25 centimetri l'una dall'altra. Vi sono, in più, alcune operazioni essenziali per ottenere un'ottima produzione, quali ad esempio l'eliminazione periodica delle erbe infestanti e la pacciamatura. Le erbacce possono danneggiare enormemente il raccolto, sottraendo alle piante le sostanze nutrienti delle quali necessitano; è molto importante rimuoverle a cadenza regolare, ed ostacolare la loro crescita pacciamando il terreno con teli o con materiali organici come la paglia, le foglie secche oppure i residui di corteccia.

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Come concimare

Coltivazione di mais Una concimazione preliminare del mais deve essere effettuata prima della semina, mescolando accuratamente al terreno un prodotto organico come il letame; in questo modo, le piante avranno a disposizione sin dall'inizio le sostanze nutritive necessarie. Successivamente, nel periodo primaverile ed estivo, la fertilizzazione può essere eseguita ancora una volta con sostanze naturali, oppure con concimi non tradizionali come i liquami o con prodotti a base di azoto, fosforo e potassio. Questi ultimi tre elementi sono indispensabili per conseguire un buon raccolto, in particolare l'azoto, che stimola la crescita delle parti vegetative e la produzione di clorofilla; naturalmente, anche il fosforo e il potassio svolgono funzioni importanti, in quanto supportano rispettivamente i processi del metabolismo e la sintesi delle proteine.


Come coltivare il mais: Esposizione, parassiti e malattie

Esemplare di piralide Il mais ha bisogno di un'esposizione soleggiata: teme il freddo ed i venti intensi, e la temperatura minima per la germinazione è di circa 12-13 °C. Sono pericolosi, inoltre, parassiti come l'afide e la piralide; il primo succhia la linfa perforando foglie e germogli, la seconda si nutre delle piante provocando ingenti danni alla produzione. Contro gli afidi si preferisce la lotta biologica utilizzando, ad esempio, macerati d'ortica ed infusi d'aglio; per debellare la piralide, invece, di frequente sono necessari rimedi chimici quali appositi insetticidi. Tra le malattie fungine è da segnalare il carbone, che si manifesta con la formazione di aree brunastre polverulente sulle infiorescenze, le quali si mostrano piccole e deformi; è essenziale intervenire al più presto con prodotti anticrittogamici.


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