La carota preferisce climi temperati. Allo stato spontaneo si può trovare in zone aride, sassose e molto ricche di sole.
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Il terreno ottimale per la coltivazione della carota è di tipo leggero, ricco di sostanza organica, poco acido, assolutamente non compatto, e molto ben drenato.
La moltiplicazione della carota avviene per seme. Prima di procedere con la semina, il terreno deve essere preparato qualche mese prima. La profondità del solco dovrà essere di circa quaranta centimetri, fatta questa operazione si procederà con la deposizione in esso di letame maturo, con la terra di scavo del secondo solco si ricoprirà il primo e così via. La distribuzione dei semi può essere fatta a spaglio oppure a file, in quest’ultimo caso dovrà esserci una distanza di circa venti centimetri tra una e l’altra, durante i mesi di marzo e aprile.
La carota va annaffiata abbondantemente soprattutto nelle stagioni più calde e nei periodi siccitosi, facendo sempre attenzione a non provocare ristagni idrici molto dannosi per la pianta.
Come le altre piante, anche la carota necessita di elementi nutritivi per poter crescere e svilupparsi al meglio. Lo stallatico apportato dovrà essere ben decomposto. Somministreremo fosforo e potassio prima della fase di semina e successivamente l’azoto.
I fiori della carota si sviluppano nel periodo primaverile da maggio fino a dicembre, sono di colore bianco e presentano delle ghiandole che gli conferiscono un odore molto particolare particolarmente gradito agli insetti.
La raccolta delle carote dovrebbe avvenire quando la radice, cioè la carota vera e propria, non abbia ancora raggiungo il suo massimo sviluppo. Questa operazione può essere fatta sia con macchine che in modo manuale; se si opta per il secondo metodo, bisognerà prima bagnare il terreno due o tre giorni prima in modo da renderlo morbido. Una volta raccolte le carote vanno fatte asciugare.
La carota può andare incontro a malattie batteriche cause principali di marciumi vari, malattie fungine come l’alternariosi che provoca macchie sulle parti verdi della pianta, la cercosporiosi che colpisce le foglie provocano l’ingiallimento e il ripiegamento verdo il basso. Altri nemici della carota sono i nematodi, parassiti molto pericolosi, l’afide della carota che attraverso le sue larve provoca la deformazione e la decolorazione delle foglie. Ci sono poi insetti che possono provocare danni più o meno gravi alla pianta, come la cavariella aegopodii, la psilla della carota, la totrice della carota, il maggiolino ecc.
Esistono molte varietà di carota attualmente coltivate, tra le quali ricordiamo: la Nantese Clodia, carota di medie dimensioni ed a raccolta precoce; la rossa di Amsterdam, carota a raccolta precoce e di medie dimensioni; la comune e la rossa di Napoli, carote lunghe; la tonda di Parigi, precoce per il periodo di raccolta.
Come tutti sappiamo, la carota è un vegetale che si presta e moltissimi impieghi in cucina, con essa si possono preparare sformati, insalate, dolci, minestre, ma anche succhi, purè ecc.
La carota è ricca di molte vitamine (A, B, C) e di betacarotene, molto importante soprattutto per la produzione di melanina indispensabile per proteggere la pelle dai raggi del sole e per favorire l’abbronzatura, ma molto utile anche per rinforzare le difese contro le malattie, rendere più forti ossa e denti e combattere le infezioni respiratorie. Come è noto, la carota aiuta anche a rinforzare la vista, ma presenta anche proprietà antidiarroiche nei bimbi e diuretiche. Come molte altre verdure, anche la carota, per conservate tutte le sue vitamine, non andrebbe cotta e nemmeno spellata. Mangiare carote può essere molto utile anche contro l’invecchiamento, infatti esse contengono il glutatione, un antiossidante. Recenti ricerche hanno dimostrato che mangiare alimenti ricchi di betacarotene riduce la possibilità di ammalarsi di tumore al polmone.Durante la coltivazione si può associare ad aglio, piselli, ravanelli, cipolla e pomodoro, ma non a sedano, prezzemolo e finocchio.
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