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La bieta non teme il freddo anche se preferisce un clima temperato. Sarebbe opportuno coltivarla in una zona semiombreggiata, comunque non troppo esposta a luce solare.
Per la coltivazione della bieta, il terreno migliore è di medio impasto, sciolto, fresco, ben profondo e molto ben drenato in quanto, anche la bieta teme i ristagni idrici. Per avere degli ottimi risultati è bene concimare il terreno con del fertilizzante preferibilmente con dell' humus o dello stallatico, facendo attenzione a non eccedere con il dosaggio altrimenti la pianta brucia e il raccolto è compromesso.
La moltiplicazione della bieta avviene per trapianto o seme. Per quanto riguarda la semina, essa ha costi minori ma tempi più lunghi, viene usata soprattutto nell’industria; il trapianto, al contrario, ha costi di molto superiori ma tempi di raccolta più brevi. In caso di trapianto si dovrà rispettare una distanza di circa trenta centimetri, mentre per la semina dai trentacinque ai cinquanta. Se coltivata a giusta temperatura, in genere, la bieta trapiantata è pronta per essere raccolta entro un mese circa se, invece, la temperatura non fosse ottimale, potrebbe impiegare anche due mesi; riguardo alla semina, impiega circa venti giorni in più.
La bieta necessita di un buon apporto di acqua soprattutto nei mesi più caldi e siccitosi, teme però i ristagni idrici.
La concimazione della bieta è fondamentale durante il periodo primaverile, in questi mesi bisognerà apportare del concime azotato ogni venti giorni; in caso si utilizzi del concime secco a lenta cessione, si dovrà somministrare ogni tre o quattro mesi.
La bieta da costa si può raccogliere dopo circa sessanta giorni dal momento del trapianto; nel caso di coltivazione in orto, si raccoglierà tagliando due o tre foglie basali, quelle di dimensioni maggiori. In caso di coltura a scopo di commercializzazione, si raccoglierà la pianta intera. La bieta da taglio si raccogliere sempre tagliandola con le forbici con il coltello
I fiori della bieta si presentano di piccole dimensioni, di colore verde e riuniti in spighe che formano delle pannocchie. Ogni fiore possiede cinque stampi e tre stigmi, l’impollinazione avviene tramite insetti. Sbocciano durante il periodo primaverile-estivo.
La bieta è spesso vittima di malattie e attacco di parassiti.
Alcune malattie molto gravi che possono prendere di mira le foglie, possono essere: la cerco sposa, la peronospora e la batteriosi, tutte provocate da funghi. Ci sono poi alcuni virus la cui comparsa è favorita da insetti: virus del giallume e del mosaico. I parassiti che più attaccano le radici di questa pianta sono: il grillotalpa e la nottua, mentre quelli che prendono di mira soprattutto le foglie sono il tripide degli orti, il ragnetto bimaculato e l’altica.Quando acquistiamo la bieta, sia essa a costa o da taglio, scegliamo sempre quella con foglie integre, senza ammaccature e di un verde carico e lucente.
Le varietà più conosciuto di bieta sono: la bieta a costa, la bieta erbetta e la bieta rossa.
Bieta a costa: presenta foglie lucide di colore verde scuro. Ha un sapore dolce. Si mangiano il picciolo molto voluminoso e le foglie dopo averli fatti cuocere. Bieta erbetta: presenta un piccolo molto meno sviluppato e foglie verdi, anch’essa si mangia dopo averla cotta. Bieta rossa: contiene molto ferro e si può consumare fresca oppure in succo, in genere si mangiamo le radici ma anche le foglie.La bieta è particolarmente ricca di acqua, ferro e vitamine. Questa pianta è molto utile per chi soffre di stitichezza, ma anche per combattere anemia, come rinfrescante ed emolliente. E’ molto indicata anche per chi segue diete in quanto molto povera di calorie. E’ molto indicata anche contro le infiammazioni e problemi di digestione, emorroidi e aerofagia. Oltre a ferro e vitamine, la bieta contiene molto fosforo, calcio, magnesio e potassio. Grazie alla presenza della vitamina C viene utilizzata per pulire l’intestino e rendere più forte il nostro sistema immunitario, ma aiuta anche a curare eczemi ed a tenere in forma il nostro apparato cardiovascolare.
Dato l’elevato contenuto di acido ossalico e sodio, sarà opportuno che non venga consumata da persone con problemi ai reni o sofferenti di ipertensione.
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