Santoreggia

Caratteristiche

La santoreggia domestica, che viene chiamata anche con il nome di santoreggia estiva, fa parte della famiglia delle Labiate, al genere Satureja ed alla specie hortensis.

Si tratta di una pianta annuale erbacea, che può arrivare fino ad un'altezza pari a 30-40 centimetri ed una larghezza massima di 15 cm.

Il portamento di questa pianta è particolarmente eretto, con dei fusti estremamente ramificati e che sono molto ricchi di peluria e con una colorazione verde scura.

Le radici della pianta di santoreggia sono fibrose e non si sviluppano molto in profondità, mentre le foglie sono opposte, con una caratteristica forma lanceolata, ricoperte di peluria e brevemente picciolate, con una colorazione verde intensa.

I fiori sono ermafroditi, con una colorazione bianco-rosata e caratterizzati da dimensioni piuttosto ridotte, caratterizzati da un'aggregazione all'interno di infiorescenze all'ascella delle foglie.

I semi presentano una forma estremamente tondeggiante, piccoli e con una colorazione estremamente scura, che in molti casi tende anche al nero.

Le parti della pianta di santoreggia che vengono essenzialmente utilizzate sono rappresentate dalle foglie, che si caratterizzano per avere un aroma estremamente intenso, che somiglia molto a quello del timo; inoltre, vengono spesso impiegate anche le infiorescenze.

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Clima e terreno

santoreggia La santoreggia ha la particolare caratteristica di prediligere i climi temperati, mentre dimostra di non sopportare le temperature particolarmente basse, però non viene coltivata nel corso delle stagioni invernali.

Le esposizioni più adatte sono quelle rappresentate da ambienti che si trovano in pieno sole o leggermente all'ombra.

La santoreggia si caratterizza per avere una particolare predilezione per i terreni sciolti, asciutti, calcarei, fertili e con un buon livello di drenaggio.

Inoltre, si caratterizza per vegetare molto bene all'interno dei terreni poveri, mentre non sopporta quelli estremamente compatti, visto che c'è il pericolo relativo alla formazione di possibili ristagni idrici, che possono portare molto in fretta alla morte della pianta stessa.

Si tratta di una specie che proviene dai Paesi Balcanici e, successivamente, si è diffusa per tutto il Mediterraneo; la santoreggia si caratterizza per svilupparsi spontaneamente dalla pianura fino a quelle zone che presentano un'altitudine massima di circa 1000-1200 metri e in Italia la si può trovare solamente nelle regioni centro-settentrionali.


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Semina

La santoreggia si può moltiplicare per seme o per semina diretta in piena terra oppure in semenzaio.

In quest'ultimo caso, nel corso della stagione invernale, i semi della pianta di santoreggia si conservano all'interno di contenitori con un substrato leggero e fertile che si deve provvedere ad inumidire e successivamente devono essere conservati al buio totale per permette un'ottima fase di germinazione.

Nel corso della stagione primaverile le piantine hanno la particolare caratteristica di poter essere trapiantate. La semina diretta in piena terra viene effettuata nel corso della stagione primaverile (a metà circa) e rappresenta indubbiamente la tecnica che viene più utilizzata, dato che la capacità di germinazione è ottima e risulta anche molto più economica in confronto alla semina in semenzaio.

Le distanze di impianto che devono essere mantenute tra le file sono di circa 40 centimetri e sulla fila di 15-20 centimetri, con un livello di densità che arriva a 12-16 piante al metro quadro.


Tecniche di coltivazione

La santoreggia viene coltivata all'interno degli orti e nei giardini familiari, in pieno campo ed anche in vaso aperto.

Nel caso in cui si abbia intenzione di ricorrere alla semina in piena terra, una volta che le piantine hanno raggiunto un'altezza di circa 10-15 centimetri, devono essere sfoltite in modo da conservare le corrette distanze d'impianto.

E' necessario prestare attenzione anche alle erbe infestanti, eseguendo delle scerbature manuali, mentre all'interno delle coltivazioni in pieno campo si può ricorrere alla sarchiatura tra le file.

Il consiglio è quello di adottare la tecnica di ampi avvicendamenti, cercando di non seminare sul medesimo terreno la santoreggia o un'altra pianta che appartiene alla stessa famiglia di origine.

Anche se questa pianta si caratterizza per sopportare molto bene i periodi di siccità, nel corso della stagione estiva è meglio effettuare delle irrigazioni per poter incrementare la produzione di foglie, aspettando che il terreno si asciughi tra un'irrigazione e quella successiva.


Santoreggia: Raccolta

raccolto santoreggia Le foglie della pianta di santoreggia devono essere raccolte nel corso della stagione estiva e durante l'autunno nel caso in cui vengano utilizzate fresche, mentre nel caso in cui vengano essiccate si devono raccogliere nel periodo compreso tra la fine della stagione primaverile e l'inizio della stagione estiva, prima che avvenga la fioritura, in maniera tale che si possa ottenere il massimo contenuto dell'aroma.

Le infiorescenze, invece, vengono prelevate nel periodo compreso tra luglio ed agosto, nel corso della piena fioriture e da queste si potrà estrarre l'olio essenziale.



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