Albero di Natale

Come e quando bisogna annaffiare un albero di Natale

A differenza di un albero di Natale finto, un vero pino necessita di acqua e cure come ogni altra pianta. Quindi è importantissimo, soprattutto per un albero di questo genere, ricordarsi di annaffiarlo regolarmente, generalmente ogni tre o quattro giorni, per salvaguardare la sua salute. Il pino è un albero sempreverde, caratterizzato da rami con degli aghi e che sta bene all'esterno, anche a temperature piuttosto basse, solitamente sotto lo zero termico. All'interno di un'abitazione, invece, l'aria è molto calda e secca e per prevenire funghi o rami cadenti è opportuno bagnare la chioma con un nebulizzatore, in modo da mantenere umido l'intero albero, almeno fino a quando non ci saranno palline e luci come addobbi. La mancata innaffiatura dell'albero di Natale porterà un indebolimento dell'intero pino, che inizierà con la perdita di aghi dai propri rami.
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Come prendersi cura di un albero di Natale

Un tradizionale albero di natale addobbato Il pino per l'albero di Natale è prima di tutto una pianta, e in quanto tale bisogna prendersene cura fino a quanto è possibile. L'interno di una stanza riscaldata non è il posto migliore per un pino, abituato a ben altre temperature. Per questo motivo è meglio tenere l'albero prescelto in un terrazzo o in giardino, preferibilmente all'interno di un vaso, fino al giorno in cui si deciderà di addobbarlo. Al momento della decorazione, è bene non esagerare con gli addobbi e scegliere i rami più resistenti e in forma, dato che non si possono modellare a piacimento come negli alberi finti. Per il bene della pianta, si deve trovare una posizione lontana da stufe o termosifoni, che accelereranno l'appassimento dell'albero. Una volta concluso il periodo natalizio, il pino potrà essere rinvasato o piantato in giardino, per essere riutilizzato i prossimi anni. In questo caso, è pero consigliabile potarlo per evitare che raggiunga dimensioni poco gestibili.

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Quale concime e periodo sono migliori per l'albero di Natale

Alberi di Natale addobbato Dovendo stare per circa un mese in un ambiente riscaldato, un albero di Natale necessita di aiuto tramite l'utilizzo di concime in granuli, che contribuiranno a mantenerlo in forma. Nel mese di febbraio, il pino può essere trasportato all'esterno, tenendolo però all'interno del vaso. Trascorso il mese, verso marzo o aprile è possibile piantarlo a terra, aggiungendo anche dell'altro concime in granuli per la ripresa vegetativa. Durante questi mesi non ci si deve mai scordare di innaffiarlo, sia il terreno che la chioma, a periodi regolari. Se si intende mantenerlo per tutto il periodo dell'anno in vaso, è opportuno evitare che si creino dei ristagni d'acqua dopo l'innaffiatura ed è preferibile non mettere un sottovaso. Infine, è consigliabile sistemarlo in una zona poco soleggiata. Un pino in vaso però sarà una pianta sofferente: come ogni albero, ha bisogno di uno spazio grande per crescere, sia in superficie come nel sottosuolo.


Albero di Natale: Esposizione al sole e malattie degli alberi di Natale

Gli aghi di un albero di Natale Un albero di Natale, come tutti i pini, predilige le zone ombreggiate e soffre molto il caldo estivo, soprattutto nelle regioni dove l'umidità è molto alta. Nonostante questo, un pino può sopravvivere ma bisognerà innaffiarlo frequentemente. La mancata cura dell'albero può facilitare la presenza della farfalla defogliatrice, mortale per i pini. Capire se l'albero è affetto da questo parassita è piuttosto facile, perché gli aghi cadranno e i rami diventeranno prima gialli, seccandosi successivamente. La farfalla defogliatrice depone le uova lungo tutto il tronco e se trova delle zone screpolate, anche all'interno della corteccia; il parassita in sè non causa danni, le larve invece rodono i rami dell'albero, portandolo alla morte. Generalmente, le uova vengono deposte nei mesi di luglio e agosto ed è questo il periodo giusto per intervenire, con un insetticida innocuo per l'uomo.


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