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La Clematis armandii viene abitualmente disposta in spazi all'aria aperta, tuttavia potrà trovare eccellente sistemazione in vasi posti negli interni delle abitazioni. La sua crescita sarà discretamente celere e gli esemplari in piena terra potranno giungere sino a dimensioni di qualche metro. Avrà, comunque, necessità di una terra poco coesa e pregna di sostanze organiche, nonché drenata per mezzo di materiali sabbiosi e ghiaiosi. Le opere di potatura consisteranno essenzialmente nello sfrondamento delle chiome e nella rimozione delle ramificazioni sviluppatesi in maniera disordinata o di quelle ormai vecchie e logorate. Operazioni di rinvaso, invece, andranno eseguite con cadenza almeno biennale, al fine di assecondare il rapido sviluppo delle vigorose radici delll'arbusto.
L'esotico sempreverde denota un rilevante bisogno di essere concimato, onde poter assumere i giusti ed essenziali nutrienti. Per questo motivo, la fertilizzazione dovrà essere particolarmente assidua e continua per tutto il periodo vegetativo, ogni 10 giorni all'incirca, con opportuna sospensione soltanto durante la stagione fredda. Potrà adoperarsi fertilizzante a natura liquida, disciolto nell'acqua utilizzata per l'irrorazione, oppure quello di natura solida, meglio se organico a composizione letamica. Il fertilizzante da adottare sarà specifico per la Clematis armandii, o anche generico per piante da fiore, e conterrà le componenti potassiche e fosforate in assoluta prevalenza rispetto alla restante macrocomponente azotata, nonché il corredo dei dovuti e non meno importanti microelementi.
L'ornativo rampicante apprezzerà un habitat luminoso ed assolato, anche con esposizione diretta agli irraggiamenti del sole, nondimeno sarà opportuno che la base della pianta rimanga sempre fresca e al riparo dalla luce. Non soffrirà particolarmente nè il caldo torrido e afoso, né i gelidi rigori invernali, sino a molti gradi sottozero, mentre potrà risentire sfavorevolmente di brusche e repentine correnti d'aria. La Clematis armandii, in conclusione, potrà essere interessata da patologie crittogamiche, addebitabili ad eccesso di umidità ambientale, nonché attaccata da parassiti, come le forbicine. Questi insetti, che vantano una grandezza di pochissimi centimetri e si nutrono sporadicamente di fiori e fogliame, possono essere facilmente contrastati con l'uso di trappole o di idoneo insetticida.
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