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La rosa di Natale è una pianta erbacea perenne che può raggiungere un'altezza massima di circa 15-30 cm. Si tratta di una varietà rizomatosa, ovvero le sue gemme sono disposte sotto terra. Abbiamo nella zona sotterranea un rizoma breve ma carnoso mentre fuori dal terreno spunta un fusto erbaceo che si diparte in varie ramificazioni soltanto con la fioritura. I piccoli rami della pianta sono coperti di foglie picciolate leggermente palmate mentre i fiori sono soprattutto ermafroditi e composti da un calice di 5 petali. Questi fiori sono grandi circa 10 cm, sbocciano tra dicembre e marzo e in genere si presentano di un candido colore bianco con venature rosa e porpora in alcuni casi. I frutti invece sono delle piccole capsule che contengono molti semi neri.
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La coltivazione della rosa di Natale non è così diffusa in Italia poiché la pianta cresce soprattutto nelle zone montuose ed è quindi più difficile ricrearne le condizioni ideali. La rosa di Natale non ama il caldo torrido ed è meglio collocarla in una zona di semi-ombra o magari vicino un muro o sotto un albero. Sarà bene scegliere un terreno più alcalino, umido e ricco che andrà concimato leggermente almeno una volta all'anno. La rosa di Natale andrà innaffiata con regolarità ma senza esagerare per evitare i dannosi ristagni d'acqua. Soltanto in estate è bene irrigare con più frequenza per evitare l'essiccazione dei delicati rizomi. La pianta sarà più rigogliosa a partire da settembre e fino ad aprile, fiorendo soprattutto nei mesi invernali. Infine non sarà necessario potare ma basterà rimuovere le foglie e i rami secchi.
Nonostante il suo aspetto innocente e 'candido' come la neve, la rosa di Natale è comunemente inserita nella lista delle piante velenose. Infatti questa specie delle ranunculaceae contiene l'elleborina e altre sostanze tossiche molto pericolose per la salute che possono anche causare vomito, diarrea e addirittura l'arresto cardiaco. Il veleno può entrare in circolo non soltanto se viene ingerito in grandi quantità ma anche per via epidermica ed è quindi bene lavarsi le mani quando si tocca la pianta e soprattutto i rizomi. Nell'antichità la rosa di Natale era perfettamente conosciuta e impiegata come rimedio naturale per le sue proprietà diuretiche e cardiotoniche. A causa dell'alta tossicità della pianta e dei dannosi effetti collaterali ormai non è più utilizzata come pianta fitoterapica.
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