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La famiglia delle cactaceae comprende più di 3000 specie, differenti per dimensioni, aspetto ed altezza. Tra le più conosciute il cactus è senza dubbio la cactacea più alta e può raggiungere anche i 20 metri. In particolare, il cactus può differenziarsi in: colonnare, cespitoso, a pala, globoso, fogliaceo, pendente, articolato, a coste e a tubercoli, con superficie spinosa o glabra e a sezione circolare, ovale o stellata. Spesso si definiscono erroneamente cactus piante grasse che in realtà appartengono ad altre famiglie, da cui, pungendole con uno spillo, fuoriesce un liquido lattiginoso piuttosto che acqua; in tal caso si tratta di una succulenta della famiglia Euphorbiaceae. I cactus possono vivere in territori con climi anche molto variabili, infatti possono crescere in zone predesertiche, pseudodesertiche ma anche in posti con clima temperato, in regioni innevate o umide e tropicali. Tutto ciò ha condotto i cactus ad apportare modificazioni morfologiche riguardo la forma, e fisiologiche, riguardo i tessuti, con lo scopo di ridurre al minimo la traspirazione, ecco perché ne esiste una tale varietà estetica.
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Essendo spesso scelte come piante d'appartamento o da giardino, il cactus e le piante grasse possono essere un complemento d'arredo. E' possibile trovarle in vasi singoli o in grandi vasi da composizione, oppure essere piantate direttamente in cortile. In ogni caso, bisogna tener presente le caratteristiche vitali di queste piante e fare in modo che il sole ed il calore siano sempre a disposizione, senza eccedere, invece, con il quantitativo d'acqua che, paradossalmente, può portarle a morte bruciandone le radici. Vanno esposte a sud, ma può essere adattabile anche l'esposizione a sud-est e a sud-ovest. Va rispettato un periodo di riposo durante il quale vanno messe all'ombra ma in una zona comunque luminosa, lasciandole al sole di mattina e all'ombra il pomeriggio, per circa una decina di giorni, in modo da evitare che repentini cambiamenti di temperatura ed esposizione, possano causare bruciature fogliari. Le piante grasse posizionate in appartamento vanno innaffiate una volta ogni 15 giorni con poca acqua e senza creare ristagno; all'esterno, invece, vanno innaffiate all'occorrenza, valutando l'aridità del terreno.
Considerando l'estrema variabilità delle caratteristiche morfologiche e fisiologiche delle piante grasse, risulta difficile fornire un consiglio unico sul substrato ideale, per cui analizziamo nello specifico quello del cactus. E' fondamentale che il terreno sia drenante, capace di ridurre al minimo il ristagno di acqua, quindi il substrato ideale sarà costituito da un misto di terra, perle di argilla e sabbia sottile. Il fine è quello di evitare un ambiente umido o peggio ancora bagnato, la cui conseguenza immediata sarebbe la marcescenza di radici e fusto che inevitabilmente comporterebbero la morte della pianta. Sul fondo del vaso va posizionato un coccio che crei una zona di vuoto dove eventuale acqua in eccesso possa raccogliersi senza bagnare la base del cactus. La sabbia conferirà la porosità necessaria al drenaggio dell'acqua, creando sacche d'aria che impediranno al terreno di compattarsi per eccessiva umidità. Una volta composta la mistura, la superficie va ricoperta di ghiaia sottile con il compito di isolare le radici dalle foglie, oltre che avere un puro scopo decorativo.
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