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Per sperare di veder crescere il fiore dell’agave, oltre a dover aspettare almeno vent’anni, bisogna anche curare molto bene questa pianta. Oggi questa specie viene usata molto come pianta ornamentale da giardino ma anche come arredo urbano, soprattutto nelle zone di mare, dove è facile incontrarla lungo le alture che portano alla spiaggia. Le uniche attenzioni fondamentali che bisogna rivolgere a questa specie sono quelle legate al clima: l’agave deve essere posizionata in un luogo molto luminoso, meglio ancora se direttamente al sole. D’inverno bisogna stare attenti, perché l’agave non tollera le temperature inferiori ai dieci gradi: se viviamo in zone dal clima particolarmente rigido, conviene coltivare la pianta in vaso così da poterla spostare in un luogo riparato. Il terreno più adatto per l’agave deve essere un po’ acido e poi soprattutto ben drenato: per favorire il drenaggio, conviene comporre uno strato di ciottoli e sabbia sotto il normale terriccio.
Quando l’agave raggiunge la sua maturità, ossia dopo i vent’anni di vita, finalmente produce il suo unico bel fiore, anche se a volte accade che non lo produce mai. Paradossalmente, quando sboccia il fiore inizia la decadenza della pianta, ma non bisogna temere, perché l’infiorescenza durerà parecchi mesi. Quando il fiore inizia ad appassire, lentamente anche la pianta deperirà fino a morire, non a caso il suo fiore è anche detto fiore della morte. In generale comunque l’agave ha una crescita estremamente lenta, ma ogni tre anni circa è bene cambiarle il vaso in primavera. Quando il nostro esemplare ha raggiunto dimensioni considerevoli, allora il rinvaso va effettuato una volta all’anno, prediligendo vasi in terracotta che favoriscono un corretto ricambio d’aria. L’agave sopporta molto bene i periodi di siccità, tuttavia dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate è bene annaffiarla di tanto in tanto, ma senza mai esagerare.
All'agave basta una sola concimazione all’anno, in primavera. L’importante è che sia un prodotto ricco di potassio, utile per il fiore, ma povero di azoto. Per propagare l’agave basta asportare i germogli basali e trasferirli in un altro vaso, pieno di buon terriccio e di sabbia, composto che va tenuto sempre umido per i primi giorni. L’agave non va potata, al massimo si possono solo togliere le foglie basali quando si seccano. Bisogna ricordarsi di usare sempre e solo strumenti ben puliti e sterilizzati, altrimenti si rischia di infettare la pianta. Cocciniglia e afidi possono creare problemi all’agave: per combattere la cocciniglia, bisogna passare sulle foglie un po’ d’alcool per poi sciacquarle. Per gli afidi, invece, l’unica soluzione è un buon prodotto antiparassitario. Quando si acquista un esemplare di agave, conviene prenderlo da piccolo, quando il diametro della sua rosa non supera ancora i trenta centimetri: in questo modo la sua crescita accompagnerà la nostra vita e, chissà, magari un giorno saremo così fortunati da poter godere del bellissimo spettacolo del suo fiore.
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