Piante fiorite

La storia

Il mondo, le nostre città, i nostri giardini sono densamente popolati da un numero enorme di piante da fiore. Il rapporto che si è instaurato tra le piante fiorite e le creature che popolano il nostro pianeta è assolutamente biunivoco . Infatti se da un lato questo tipo di piante sono particolarmente importanti per la vita dell'uomo e degli animali che vivono sulla terra dall'altro bisogna dire che gli animali e l'uomo stesso sono estremamente importanti se si considera l'aspetto della riproduzione .

Le piante fiorite sono essenzialmente del tipo angiosperme che “dominano” incontrastate sugli altri tipi di piante . Un'altro tipo importante di pianta che produce seme è il gimnosperme . Le gimnosperme si dividono ancora in pianta che produce una mandorla farinosa contenente semi e quella che produce solamente semi .

Le piante fiorite sono particolarmente antiche , infatti , I primi esemplari a noi conosciute risalgono addirittura a centocinquanta milioni di anni fa .

Essendosi evolute eccezionalmente durante il periodo cretaceo inferiore riuscirono a sostituire le conifere come specie dominante all'incirca sei milioni di anni fa .

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Le generalità

rosa I fiori per antonomasia sono gli organi riproduttivi di tutte le piante che fiorite. I fiori sono ciò che differenzia le piante da fiore con tutti gli altri tipi di piante che producono semi. Il successo delle angiosperme risiede nella loro grandissima capacità di adattamento riuscendo a creare delle vere e proprie nicche ecologiche . In questo modo le piante da fiore sono riuscite a colonizzare praticamente tutte le aree del nostro pianeta e a dominare i diversi ecosistemi. Gli stami risultano essere decisamente più leggeri se confrontati con i corrispondenti organi delle gimnosperme . Essi hanno impedito in maniera decisiva il fenomeno dell'autofecondazione riuscendo così , mediante l'impollinazione , a diversificare sensibilmente le specie delle angiosperme . In questo modo hanno reso fattibile l'adattamento di cui si parlava prima .

Il gametofito maschile nelle angiosperme è anch'esso decisamente di dimensioni ridotte se paragonato al corrispettivo delle gimnosperme . In questo modo , grazie ad un polline decisamente di minute dimensioni , viene sensibilmente ridotto il tempo di fecondazione dei fiori femminili mentre nelle gimnosperme il tempo necessario per la fecondazione è maggiore arrivando fino ad un tempo massimo di un anno .

Nel carpello chiuso vi sono gli ovuli . Questo elemento delle angiosperme consente adattamenti alle impollinazioni specializzate e controllate . Un'altro elemento estremamente importante dell'apparato riproduttivo delle angiosperme è l'endosperma che è un tessuto particolarmente nutritivo che serve ad alimentare l'embrione che si sta sviluppando , I cotiledoni e alcune volte anche per la piantina appena spuntata . L'endosperma si sviluppa solitamente dopo la fecondazione ma prima della divisione dello zigote .

Tutte queste caratteristiche hanno reso le angiosperme le pianti presenti sul nostro pianeta più differenziate e numerose . Inoltre il gruppo più commercialmente rilevante per l'uomo .

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Le specie

amborella Amborella : è una singola specie con portamento arbubustivo originaria della Nuova Caledonia ;

Nymphaeales : si compongono di ben ottanta specie tra ninfee e Hydatellaceae

Austrobaileyales : si compongono di circa cento specie di piante legnose provenienti da varie parti del mondo ;

Chloranthales : sono specie diverse decine di piante aromatiche con foglie dentate ;

Magnolidaee : si compongono di circa novemila specie caratterizzate da fiori , polline con un poro, e lascia di solito ramificazioni venate - per esempio le magnolie, alloro e pepe nero .

I fiori ontogenesi utilizzano una combinazione di geni normalmente responsabili per la formazione di nuovi germogli. Molti fiori moderni sono stati modificati a tal punto dall'uomo che alcuni di loro non possono essere più impollinati in natura .


Malattie e avversità

I marciumi radicali provocano nella pianta colpita un vistoso appassimento , in seguito avviene il completo disseccamento della pianta o di gran parte di essa . Le radici di dimensioni minori tendono addirittura a marcire mentre le radici principali risultano marcatamente imbrunite rilevabile soprattutto a livello del colletto .

Il primo stadio di approntamento per la cura di questa malattia è sicuramente la prevenzione .

Prevenire il marciume radicale coltivando le piante in terreni molto ben drenati in modo da non avere pericolosi ristagni . Per le piante coltivate in vaso bisogna distribuire la razione dell'acqua con molta oculatezza senza esagerare nella dose .

Per le piante allevate in giardino bisognerebbe creare un habitat il più drenato possibile a livello di sistemazioni idrauliche del territorio . Nel caso in cui tutto ciò non fosse sufficiente usare dei fungicidi.

Il mal bianco o oidio è una specie di fungo che si sviluppa sistematicamente in tutti gli organi vegetali delle piante , per esempio foglie , i germogli , i fiori non ancora sbocciati ed i piccoli rami .

L'obbiettivo preferito di questa tipologia di funghi sono certamente le foglie in cui più facilmente può essere riscontrata la conclamazione della malattia . Sulle foglie dell'individuo infetto , infatti , vengono riscontrate delle formazioni di colore bianco cenerino a forma di una fitta ragnatela nei primi stadi della malattia , diventando sempre più evidente con l'avanzare. Da notare è che in altre forme di oidio è possibile che la foglia assuma un aspetto bolloso e potrebbe avere dei raggrinzimenti. La difesa che deve essere approntata , per respingere gli attacchi dello oidio , con estrema celerità in modo tale da bloccare l'avanzamento dell'infezione . Bisogna iniziare il trattamento verso il mese di maggio . Usare , quindi , un fungicida sistemico in cinque trattamenti in venti giorni .


Piante fiorite: La ticchiolatura

fiore Altro pericolo che insidia le piante da fiore sono le ticchiolature . Questa tipologia di malattia fungina è estremamente variegata . In generale comunque si possono denotare caratteristiche comuni nei suoi sintomi . Le ticchiolature agiscono principalmente sulle foglie facendo comparire delle macchie che assumono un colorito bruno tendente all'olivaceo . Esse sono quasi esclusivamente rotondeggianti . In alcuni casi il contorno può assumere un colore giallognolo . Nell'incipit di questa patologia le macchie risultano essere isolate ma con il procedere della stessa si denota un accrescimento delle stesse fino , nella fase conclamata , a confluire . Questa malattia provoca la defogliazione dell'ospite .

Per contrastare la ticchiolatura bisogna usare dei fungicidi a base di rame da effettuarsi nella durata di una ventina di giorni durante il periodo primaverile .


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