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Coltivare la Magnolia susan non richiede particolari cure, se non una minima attenzione alle condizioni del terriccio e all'esposizione solare. Per coltivare la Magnolia susan è necessario considerare che al momento della messa a dimora, per favorire l'attecchimento delle radici, il terreno deve essere ben smosso e soffice, possibilmente in miscela con stallatico maturo. Inoltre il terreno adatto alle sue esigenze è piuttosto acido e drenante, quindi lavorato con sabbia, in modo da trattenere la giusta umidità, senza creare ristagni, per consentire all'apparato radicale di assorbire la quantità di acqua necessaria. In merito all'esposizione, la Magnolia susan predilige posizioni soleggiate, meglio se riparate nelle ore più calde. È indispensabile fornire la giusta condizione di umidità al substrato, ombreggiando le radici. Dunque è buona regola piantare ai piedi della Magnolia susan una tappezzante vigorosa, per impedire l'immediata evaporazione dell'acqua dopo l'irrigazione.
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La Magnolia susan è nata dall'incrocio tra la Magnolia stellata rosea e la Magnolia liliflora nigra. È una pianta forte che si adatta bene al caldo e ai climi freddi, ma come tutte le magnolie ha un apparato radicale piuttosto delicato. Le sue radici mal tollerano i ristagni idrici che potrebbero causare marciume radicale e inoltre non amano i rinvasi. Essendo una specie a crescita lenta, le ferite alle radici faticherebbero a guarire, indebolendo la pianta e compromettendo la sua fioritura. Dunque anche per quanto riguarda la concimazione è necessario procedere con cautela. Per concimare la Magnolia susan sono adatti tutti i fertilizzanti leggeri ad ampio spettro, possibilmente a lento rilascio. La somministrazione del prodotto mescolato all'acqua di irrigazione deve avvenire al massimo una volta all'anno nel periodo autunnale, quando la Magnolia susan è nella fase dormiente.
Le più comuni malattie della Magnolia susan sono le batteriosi, cioè quelle patologie causate da batteri fitopatogeni. Gli agenti infettivi penetrano nella pianta a causa di errori di irrigazione e potature troppo invasive o errate. Le radici a contatto con eccessive dosi di acqua possono ammalarsi di marciume radicale e di conseguenza immettere in tutta la pianta questi dannosi batteri. Il rimedio è diminuire le dosi di acqua future e cercare per quanto è possibile di rendere il terriccio permeabile aggiungendo sabbia, dopo una buona sarchiatura. Altro problema sono le ferite dei tagli che possono causare l’ingresso dei batteri e provocare le batteriosi. Le conseguenze sono tutta una serie di malattie che portano all’essiccamento della parte vegetale e in alcuni casi anche alla morte. Il rimedio è proteggere i tagli da potatura con mastice, in modo da impedire l’ingresso di questi agenti patogeni, ma soprattutto disinfettare gli attrezzi da taglio, possibili portatori di malattie.
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