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Trattandosi di una pianta rustica, il Chimonanthus praecox si adatta a qualsiasi tipo di clima e di terreno. Tuttavia predilige una posizione semiombreggiata, nella quale possa godere di alcune ore di sole durante la stagione invernale. È conveniente collocarla in un luogo protetto dagli agenti climatici, soprattutto se si tratta di una giovane pianta. Il Chimonanthus praecox predilige terreni ben drenati, acidi, freschi e non eccessivamente calcarei. Non ha bisogno di potature se non per eliminare rami danneggiati dal gelo invernale. Anche le annaffiature non sono necessarie, fino a quando l’albero può usufruire dell’acqua delle piogge; durante la stagione estiva e siccitosa, è conveniente annaffiare con una certa regolarità, in modo tale da non far seccare la pianta.
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La propagazione del Chimonanthus praecox può avvenire mediante semina e talea. È utile ricordare che ai fiori fanno seguito delle capsule semilegnose all’interno delle quali si trovano dei semi. Essi possono essere utilizzati per realizzare a nuove piante. All’inizio della stagione primaverile s’interrano i semi in terriccio composto da parti uguali di torba e sabbia. Il contenitore deve essere messo all’aperto perché i futuri germogli hanno bisogno di fresco inoltre, occorre tener la terra ben umida e fare in modo che i semi non vengano seccati dal sole. Quando i nuovi germogli sono nati, è conveniente metterli in vasi e aspettare un po’ di tempo prima di coltivarli in piena terra. La talea si può praticare o a primavera inoltrata o durante la stagione estiva. Il ramo della pianta madre che s’intende interrare, deve essere privato del fogliame. Lo sviluppo di queste nuove piante figlie è molto rapido, infatti, già dopo qualche anno, si potrà avere un albero di una certa dimensione.
Difficilmente un Chimonanthus praecox viene attaccato da parassiti o è soggetto a malattie. Tuttavia, occorre fare molta attenzione agli afidi. Si tratta di pidocchi che si nutrono della linfa dei germogli, portandoli alla morte. Occorre prendere seriamente in considerazione questi parassiti, già dalla stagione primaverile, rimuovendo gli afidi ed evitando in questo modo una propagazione dei parassiti. Le eccessive annaffiature o un terreno poco drenato portano a un marciume radicale e della chioma del Chimonanthus praecox. In questo caso, sospendendo le annaffiature e potando i rami marci, la pianta può tornare al suo originario livello di salute. Talvolta invece, può verificarsi una condizione inversa: i rami sono danneggiati dalla calura estiva. In questo caso basta nebulizzare la chioma e aspettare che si riprenda. Compiere quest’operazione prima che i raggi solari arrivino sulla pianta.
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