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Le bocche di leone prediligono un’esposizione in pieno sole; la luce diretta garantirà un’abbondante fioritura. Sopportano il caldo, ma non le temperature fredde; in inverno è preferibile porle al riparo dal gelo, che danneggerebbe le piante, e sistemarle in un luogo non ventoso.
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Le bocche di leone non hanno bisogno di un substrato particolare, riescono a svilupparsi in qualsiasi terreno. Per una crescita ottimale si consiglia, però, di utilizzare un terreno ricco di materia organica, che sia leggero e soprattutto ben drenato, in modo da evitare ristagni d’acqua.
La messa a dimora va effettuata a partire dal mese di maggio; si estrae la pianta dal suo contenitore facendo attenzione a non danneggiarla e liberando le radici dalla terra in eccesso; si scava una buca profonda che possa contenere le radici senza comprimerle e vi si pone la pianta; la buca si ricopre di terra, si compatta il terreno e poi si annaffia abbondantemente. Il rinvaso va fatto in primavera, sistemando la bocca di leone in un vaso leggermente più grande del precedente; un vaso troppo grande è sconsigliato, in quanto favorirebbe un maggiore sviluppo delle radici, a discapito della parte aerea. E’ meglio usare vasi di terracotta che permettono alla pianta di respirare.
Le annaffiature devono essere regolari, ma non abbondanti. Si consiglia di annaffiare con acqua a temperatura ambiente, aspettando che il terreno si asciughi tra un’irrigazione ed un’altra; queste piante, infatti, non sopportano gli eccessi d’acqua. In inverno le annaffiature vanno diminuite ed è preferibile che il terreno rimanga quasi asciutto.
Si consiglia di concimare le bocche di leone con un concime liquido, da mescolare all’acqua delle annaffiature; il trattamento va ripetuto ogni 20-25 giorni. Per una crescita ottimale della pianta è meglio utilizzare un fertilizzante che abbia un alto contenuto di boro.
La riproduzione delle bocche di leone avviene per seme; la semina va effettuata nei mesi di febbraio-marzo, in letto caldo. I semi vanno posti in un contenitore con sabbia e torba in parti uguali e vanno bagnati leggermente. La germinazione avverrà in circa 10-12 giorni; le nuove piantine così ottenute andranno collocate in vasi di circa 8 cm di diametro, e successivamente in vasi dal diametro maggiore.
Le bocche di leone non hanno bisogno di grandi potature, basta eliminare le parti danneggiate e le foglie e i fiori secchi.
La fioritura di queste piante avviene dall’inizio di giugno, fino alla fine dell’autunno. I fiori hanno una particolare forma che ricorda la bocca di un leone. Sono riuniti in grappoli e sono disposti su lunghe spighe; hanno una corolla tubulosa e formata da due labbra lobate; possono essere di diversi colori: bianchi, porpora, rosa, gialli, viola, fucsia.
La bocca di leone può essere attaccata dagli afidi che danneggiano foglie e fiori; in questo caso il rimedio consiste nel lavare la pianta, per rimuovere manualmente i parassiti, oppure nell’utilizzare un insetticida specifico. Può essere colpita dalla ruggine, causata da un fungo, che si manifesta con macchie scure sul fusto e sulle foglie; la ruggine si combatte con prodotti specifici. Si possono verificare dei marciumi, dovuti a funghi, che vanno prevenuti evitando i ristagni d’acqua e all’occorrenza combattuti, anche in questo caso, con prodotti specifici.
Prima di acquistare una bocca di leone è consigliabile verificare lo stato di salute della pianta; bisogna evitare di comprare piante che presentino parassiti o malattie e che abbiano parti secche e danneggiate. E’ meglio preferire bocche di leone rigogliose e sane, con un’abbondante fioritura e dai colori brillanti.
Il genere Antirrhinum comprende circa 40 specie; oltre a Antirrhinum majus, che è il genere più diffuso, abbiamo: Antirrhinum siculum, che ha foglie verde scuro e fiori bianchi e gialli; Antirrhinum latifolium, che ha fiori gialli; Antirrhinum tortuosum, che è una bocca di leone cespugliosa.
La bocca di leone ha proprietà risolventi, antinfiammatorie e lenitive. Anticamente era utilizzata per le sue proprietà cosmetiche.
La bocca di leone è da secoli diffusa sul nostro territorio ed è una pianta dalle origini mediterranee. Il particolare nome del fiore deriva dall'aspetto che mostrano i suoi petali. Infatti questi, sembrano ricordare la bocca e il naso di un animale: da qui il nome bocca di leone.
Nel linguaggio dei fiori la bocca di leone è simbolo di indifferenza e disinteresse. Fin dall'antichità la bocca di leone era considerato infatti il fiore del capriccio. Spesso le giovani dame erano solite ornare le loro chiome con alcuni fiori di questa specie per mostrare il loro disinteresse verso i corteggiatori e rifiutare gentilmente gli inviti. Se desiderate regalare un bouquet ad una persona verso cui sentite affetto è quindi meglio evitare di inserire le bocche di leone nella composizione floreale.Una delle curiosità che chi non conosce le bocche di leone non si immagina, è la strana forma dei semi di queste bellissime piantine. I semi delle bocche di leone sono infatti molto particolari come forma e ricordano molto dei piccoli teschi se visti da vicino. Nessuno guardando le bocche di leone fiorite immaginerebbe che una volta passata la bellezza ed il fascino dei colori di questi fiori, quello che resta è un seme veramente brutto, al limite dell'orrido. Come vedete in questa foto, i semi di leone hanno proprio l'apparenza di scheletri e la cosa è veramente curiosa, ma la natura, è sempre in grado di stupire e questa non è sicuramente una novità.
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