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Allo stato naturale questa pianta si sviluppa sommersa, quasi sommersa ed emersa; durante le stagioni più calde, quando il livello delle acque si abbassa a causa di una maggior evaporazione, le foglie diventano più resistenti formando sulla loro superficie uno strato simile alla cera che non permette al sole di bruciarle. Come detto nel paragrafo precedente, in acquario viene coltivata solo sommersa e necessita di moltissima luce e di un’acqua piuttosto tenera e leggermente acida. L’echinodorus tenellus sopporta molto bene anche le temperature fino ai trenta gradi, anche se non bisogna mai esagerare e, sarebbe opportuno che le stesse non scendessero mai al di sotto di venti gradi.
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L’echinodorus tenellus in natura lo si trova in terreni di tipo fangoso e sabbiosi, situata lungo fiumi e bacini idrici. Il terreno per la coltivazione in acquario dovrà essere molto soffice e composto da sabbia molto fine mescolata a terra ricca di argilla e detriti di torba, molto importante è l’apporto di sostanze nutritive. Questa pianta ha la caratteristica di produrre stoloni in continuazione e, se messa in condizioni di terreno, temperatura ed acqua ottimali, svilupperà un verdissimo praticello.
Essendo una pianta piccola possiede delle radici molto delicate, quindi andrà messa a dimora nell’acquario in uno strato di sabbia molto fine facendo molta attenzione e procedendo molto delicatamente; durante questa operazione bisognerà immediatamente apportare anche del ferro che favorirà la bellezza e il verde intenso delle foglie e impedirà loro di ingiallire. Molto importante sarà anche l’apporto di sostanze nutritive.
L’acqua adatta per questo tipo di pianta è dolce e leggermente acida (ph 6,5), la temperatura dovrà essere compresa tra i venti e i trenta gradi.
Bisognerà apportare sostanze nutritive al fondo ed anche fertilizzare l’acqua; si utilizzerà un concime di tipo liquido specifico per queste piante che dovrà essere somministrato in modo costante e regolare. Indispensabile, durante l’inserimento nell’acquario, l’apporto di ferro che garantirà foglie bellissime e di un verde molto intenso.
Se si potano le foglie la pianta cresce in maniera più lenta ma vengono prodotti stoloni più velocemente; nel caso si tagliassero questi ultimi invece, la pianta si moltiplicherebbe meno rapidamente.
Alcune specie di echinodorus producono fiori ma solamente quelle coltivate emerse; tra queste possiamo ricordare l’echinodorus grandiflorus che sviluppa infiorescenze poste più in alto delle foglie.
Essendo una pianta coltivata sommersa in acquario non è particolarmente soggetta all’attacco di parassiti; alcune specie di echinodorus coltivate emerse nelle zone orientali, in caso d’infestazione da parassiti vengono subito introdotte in acqua e sommerse per far sì che essi si stacchino dalla pianta.
Oggi in commercio possiamo trovare alcune specie di questa pianta e, soprattutto, molti ibridi creati da vari incroci, molto belli e decorativi. Come detto in precedenza, l’echinodorus tenellus non è difficile da coltivare, basterà crearle un ambiente ottimale per vederla crescere e svilupparsi al meglio.
Esistono molte specie e varietà di echinodorus, ecco le più diffuse.
Echinodorus Bleheri: questa specie è sicuramente la più diffusa, allo stato naturale la possiamo trovare nell’America settentrionale. E’ coltivata sia emersa che sommersa, in quest’ultimo caso produrrà foglie molto più lunghe e sottili. E’ una pianta molto decorativa, presente molto spesso negli acquari, con foglie di un verde molto intenso. Produce radici molto importanti e quindi ha bisogno di un terreno molto ricco di elementi nutritivi. Ha un portamento di tipo cespuglioso e, se coltivata in condizioni ottimali, può raggiungere dimensioni importanti. Necessita di molta luce e si moltiplica tramite stoloni. Se coltivata emersa può essere vittima dell’attacco di parassiti. Echinodus Quadricostatus: trae la propria origine dall’America meridionale in Colombia. Può raggiungere un’altezza di quindici centimetri ed altrettanta larghezza. Necessita di un’illuminazione media di una temperatura ideale tra i venti e i ventotto gradi. L’acqua ideale presenta una durezza media e dev’essere leggermente acida. In natura la si trova lungo i fiumi. Ha un bellissimo colore verde chiaro ed è di facile coltivazione.Echinodorus Cordifolius: è originaria dell’America meridionale. Può arrivare ad un’altezza di trentacinque centimetri. Necessita di luminosità medio alta e di una temperatura compresa tra i diciotto e i ventisei gradi. Può essere coltivata sia in acque dure che tenere. Questa pianta presenta uno sviluppo particolarmente lento ed è quindi più adatta per acquari di piccole dimensioni. Le foglie hanno forma di spada e, se il fondo è ricco di sostanze nutritive, essere si sviluppano in maniera più veloce. E’ una pianta difficile da coltivare. Echinodorus Paniculatus: questa pianta è molto robusta e presenta foglie abbastanza grandi a forma di lancia di colore verde chiaro. E’ originaria dell’America. Può essere coltivata sommersa oppure emersa e, in quest’ultimo caso produce fiori bellissimi.Echinodorus Amazonicus: è molto simile all’echinodorus Bleheri. Trae origine dall’America meridionale dove preferisce acque ferme e stagnanti. E’ coltivata molto spesso negli acquari dove necessita di spazi abbastanza ampi. Le foglie di questa specie sono di colore verde intenso e presentano una forma a lancia, sono provviste di picciolo più o meno lungo; può raggiungere un’altezza di circa cinquanta centimetri. Più sarà grande l’acquario più si dovranno apportare sostanze nutritive per permettere alla pianta di svilupparsi e raggiungere notevoli dimensioni.
Echinodorus Martii: è originaria del Brasile. Questa pianta si presta ad essere coltivata sia emersa che sommersa, in questo ultimo caso può raggiungere la ragguardevole altezza di oltre cinquanta centimetri. Le foglie presentano un picciolo che può arrivare ai venti centimetri di lunghezza se coltivate sommerse; hanno un contorno ondulato e possono essere lunghe fino a quaranta centimetri, di colore verde chiaro molto intenso. La temperatura ottimale per la coltivazione di questa specie è di circa ventisette gradi, acqua piuttosto tenera e un po’ acida; ha bisogno di molta luce e di sostanze nutritive presenti nel fondo. E’ una pianta rizomatosa che in acquario non produce fiori. Echinodorus Ozelot: è una pianta robusta originaria dell’America meridionale, di facile coltivazione in quanto non ha particolari esigenze. Può raggiungere un’altezza di circa venti centimetri. E’ un ibrido creato dall’incrocio di tre varietà; presenta foglie di forma ovale allungata di colore rosso scuro con macchie nere. La temperatura ottimale per la sua coltivazione è compresa tra i venti e i ventisei gradi, preferisce un’acqua mediamente tenera e una normale illuminazione.Echinodorus Parviflorus: anch’essa è originaria dell’America e non è molto esigente in fatto di coltivazione. Preferisce un’acqua tenera e luce media. In acquario può arrivare ai quaranta centimetri di altezza e dar vita a molte foglie che hanno forma di lancia. Richiede un fondo ricco di elementi nutritivi soprattutto di ferro necessario per il mantenimento sano delle foglie. Necessita, come la maggior parte delle altre piante acquatiche, di un apporto costante di anidride carbonica, indispensabile per un corretto e sano sviluppo della pianta. Echinodorus Bolivianus: originaria dell’America meridionale, in natura si sviluppa in acque piuttosto basse. In acquario preferisce un’acqua tenera e buona illuminazione. Presenta foglie di colore verde chiaro con al centro una striatura di tonalità più chiara. Può raggiungere i quindici centimetri di altezza. Esistono altre varietà del genere come: echinodorus red, echinodorus ozelot verde, echinodorus el diablo.
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