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Le castagne d’acqua sono piante acquatiche perfette per un bacino o uno stagno di qualunque dimensione. Le radici delle castagne d’acqua tendono a fluttuare nell’acqua ma queste piante possiedono anche delle radici avventizie che si ancorano al fondo, quindi dovete prevedere un terreno melmoso in cui possano radicare bene. Amano le acque stagnanti di canali, paludi o stagni in cui la temperatura non scenda sotto i 0° centigradi, poiché temono il gelo. L’ideale per un corretto sviluppo è una zona d’acqua di almeno 40 cm di profondità ed esposta al sole, perché le castagne d’acqua amano la luce. Hanno una crescita rapida, tanto che sono considerate invasive e quindi occorre sorvegliarne la diffusione, estirpando quelle in eccesso. Essendo piuttosto diffuse, si possono trovare in molti stagni o zone paludose, ma gli esperti sconsigliano di prelevarle in natura poiché possono portare parassiti dannosi per le altre piante e per gli eventuali pesci del vostro stagno: meglio quindi acquistarle nei negozi specializzati per giardino e giardinaggio.
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I semi della trapa natans venivano usati dalla medicina popolare nella preparazione di unguenti per la cura dell’elefantiasi, dei reumatismi, delle piaghe, delle scottature solari e di alcune malattie della pelle. Con le castagne d’acqua si preparavano anche decotti per combattere la febbre epidermica e le crisi diarroiche. Alcuni studiosi ritengono che la credenza che queste piante acquatiche avessero delle proprietà taumaturgiche fosse legata alla particolare forma dei frutti, che ricordano un po’ la castagna. Le virtù medicinali di questi semi in realtà non sono mai state scientificamente provate e l’unico dato certo è che contengono una notevole quantità di ferro. Nei secoli passati, i semi delle castagne d'acqua erano anche usati per la fabbricazione di rosari (per questo la castagna d’acqua nella vulgata è chiamata anche "noce dei gesuiti"). In Cina le castagne d'acqua sono frutti commestibili: vengono mangiate bollite oppure grigliate.
Le castagne d’acqua svolgono la funzione d’impianto di depurazione naturale. Come molte piante acquatiche sono indispensabili per mantenere l’equilibrio biologico di un bacino d’acqua: fungono infatti da filtro perché si nutrono dei rifiuti sospesi nell’acqua. Inoltre la loro ombra scherma i raggi solari ed evita che l’acqua si riscaldi troppo velocemente. Le radici forniscono un ottimo riparo ai pesci quando depongono le uova e agli avannotti appena nati. Una volta acclimatate, le castagne d’acqua non richiedono cure particolari e anzi, occorre fare attenzione al loro moltiplicarsi: infatti, come molte piante acquatiche, se non controllate possono diventare molto invasive. Proprio per la loro alta capacità di moltiplicazione, negli Stati Uniti, alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, venne messa in atto una campagna di bonifica di queste piante dalle rive di alcuni fiumi; oggigiorno invece, in Europa le castagne d'acqua sono in via d’estinzione e in Germania, Belgio, Olanda e Svezia fanno parte delle specie protette.
Le castagne d’acqua presentano un aspetto molto simile alle tradizionali castagne di montagna che tutti noi conosciamo.
A differenza di queste ultime, le castagne d’acqua hanno un' origine differente e possiamo vederle galleggiare in prossimità di terreni acquatici lenti con fondali molto bassi (massimo 5 cm). Le castagne d’acqua vengono consumate fresche, arrostite o lesse, cosi come le castagna comuni. La buccia che protegge la noce è croccante e il suo sapore ricorda approssimativamente quello della noce di cocco. In cucina, vengono utilizzate per preparare gli involtini cinesi e per farcire i ravioli. In passato, i semi della pianta, dal colore biancastro, farinoso e dal gusto di nocciola venivano impiegati per ottenere farina, in seguito alla loro essiccazione e conservazione.
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