Hydrangea macrophylla

Caratteristiche dell'Hydrangea Macrophylla

Comunemente nota col nome di ortensia, l'’Hydrangea macrophylla è una pianta originaria della Cina e del Giappone. E' in grado di raggiungere l'altezza di due metri e, tra le sue sorelle Hydrangeae, è la più conosciuta. Le infiorescenze sono rappresentate da corimbi abbastanza grandi: se sono di forma globosa possiamo dire che vi sono molti fiori fertili, altrimenti, ad essere fertili, saranno solo quelli centrali. I colori che questa specie può assumere sono i più svariati: bianco, rosa e addirittura blu. A dispetto di quello che potreste pensare, il colore non è una proprietà intrinseca della pianta, ma, bensì, un effetto dovuto all'acidità e alle sostanze disciolte nel terreno. Le foglie sono verdi e presentano bordi seghettati; d'autunno tendono ad assumere tonalità aranciate e rossastre.
Fioritura delle ortensie

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Cura della Hydrangea Macrophylla

Ortensie rosa Ciò che l'Hydrangea macrophylla ama di più sono le tenui luci del mattino e le tenere ombre del pomeriggio; mai esporle alla luce violenta e diretta del sole. Va innaffiata spesso e in abbondanza, cercando però di evitare gli eccessi. Possono essere piantate anche a 3/4 metri di distanza l'una dall'altra, a seconda di quanto si pensa che si svilupperanno. Per piantarla, è necessario scavare un buco sufficientemente grande nel terreno e porre la pianta al centro dello stesso. Una volta che i primi fiori inizieranno a spuntare, dev'essere curata abitualmente rimuovendo fiori e rami secchi, in modo da incoraggiare la nascita di nuovi fiori. A questo proposito, è importante non esagerare con la potatura. In genere, il periodo migliore per quest'operazione è tra gennaio o febbraio, ossia verso la fine dell'inverno.

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    I colori dell'Hydrangea Macrophylla e il ph del terreno

    Ortensie blu; il colore è dato dal ph del terreno, in questo caso acidoL'ortensia può assumere diverse, meravigliose colorazioni: non è raro trovarne di blu, rosse, rosa o addirittura viola. Il suo colore, come vedremo tra poco, è strettamente collegato al ph del terreno.L'ortensia, infatti, è estremamente sensibile, forse addirittura più di tutte le altre piante, al ph del terreno e ai componenti chimici che in esso possono trovarsi. In particolare, in caso il ph sia acido, i fiori assumeranno un colore tendente al blu; altrimenti, in caso di terreno neutro o alcalino, si coloreranno di un bel rosa. In quest'ultimo caso, è importante evitare che la pianta incorra nella clorosi ferrica (uno dei sintomi principali è il colore delle foglie che, dal loro verde scuro, passerebbero ad una tonalità giallina). In caso ciò dovesse accadere, è possibile utilizzare dei sali di ferro.


    Hydrangea macrophylla: Usi e curiosità

    Ortensie viola Dalle ortensie possono essere ricavate delle bevande: fra queste, ritroviamo la Amacha, proveniente dal Giappone; si ottiene facendone fermentare le foglie.Inoltre, le ortensie potrebbero essere una possibile risorsa contro la malaria e il diabete: a quanto pare, infatti, avrebbe la capacità di ridurre il glucosio nel sangue.Nel linguaggio dei fiori, l'ortensia, coi suoi tantissimi colori, non è una delle piante migliori da regalare. Essa, infatti, rappresenta la volontà di allontanarsi da qualcuno. Nonostante ciò, però, è ironico notare che questa pianta porti proprio il nome di una donna, di cui il botanico Philibert Commenson era innamorato. Peccato, però, che ella fosse già sposata con un altro uomo: uno dei suoi migliori amici.Infine, dalle ortensie è stato anche possibile ricavare un medicinale: infatti, le sue foglie, fermentate e lasciate essiccare, avrebbero proprietà antiallergiche e antimicrobiche.



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