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Tra le differenti specie di palma, una particolarmente diffusa anche nel nostro paese è la palma nana o palma di San Pietro, originaria dell'Africa boreale e dell'Europa meridionale e classificata con il nome di Chamaerops humilis. Questo nome ha origini storiche: coniato da Linneo è risalente, stando allo studio dei trattati, al 1737. E' poi molto probabile che l'aggettivo humilis sia da associare all'altezza piuttosto modesta della pianta, soprattutto se paragonata ad altri tronchi altissimi, propri di altre piante della medesima famiglia. Infatti questo albero cespuglioso non arriva oltre i 4 metri di altezza. La palma nana è comunque la sola palma spontanea a crescere nell'Italia del Sud. Il suo fusto è molto corto e raramente supera il metro di altezza. Questo presenta una forma cilindrica ed è ricoperto dalle guaine fibrose che hanno le sue foglie. Dal fusto si formano i polloni che determinano la presenza in gruppi della pianta. La palma di san Pietro è diffusa soprattutto nell'area mediterranea , dove cresce in luoghi rocciosi e anche sassosi della macchia, e, in Italia, molto spesso nei litorali.
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Un ciuffo di foglie palmate corona il fusto, come avviene a maggiori dimensioni anche per le altre palme. Le foglie si presentano ampie e, appunto, con un apertura a ventaglio che è diviso in una dozzina circa di lacinie. I piccioli del fogliame sono decisamente esili e legnosi, spinescenti lungo i propri margini. I fiori si presentano disposti a grappolo, collocati tra il ciuffo delle diverse foglie. Hanno colore giallo e il loro periodo di fioritura si divide, solitamente, tra il mese di maggio e giugno. I frutti, non commestibili, sono drupacei e di forma ovale. Sono fibrosi, di colore rossiccio e hanno una lunghezza che non supera abitualmente i 2 centimetri.
La moltiplicazione della palma nana avviene in due modi. O per seme in primavera, oppure più abitualmente trapiantando i polloni nella fase iniziale della primavera o della stagione autunnale. Le piantine radicate dovranno poi sistemate in piccoli vasi con diametro non di molto superiore ai 10 centimetri.
L'ambiente privilegiato per la pianta è, data la sua origine, uno spazio assai soleggiato e molto ben esposto. La palma nana risulta tuttavia avere una buona resistenza al gelo. Solo nei casi in cui l'inverno fosse particolarmente rigido, allora, sarà necessario proteggere la pianta con appositi teloni di plastica e con foglie.
Il terreno preferito è soffice, ricco di humus, preferibilmente non troppo umido. La palma nana cresce bene anche nella terra normale da giardino, arricchita con un po' di sabbia.
Si concentrano nel primo periodo vegetativo, in cui le annaffiature devono essere frequenti, attendendo, è buona norma, che il terreno ritorni asciutto prima di inumidirlo nuovamente. La palma nana una volta cresciuta ha ottime capacità di resistere anche a periodi piuttosto lunghi di siccità. E' consigliabile, tuttavia, un'annaffiatura regolare a partire dalla primavera fino all'inizio dell'autunno, per favorire un adeguato sviluppo della pianta e del suo fogliame.
Un attacco dannoso per la palma nana può spesso arrivare dalle cocciniglie, la cui intrusione si manifesta sulle foglie con punteggiature di colore giallognolo
Il suo utilizzo tipico è come pianta di valore ornamentale, lungo le coste o anche all'interno di giardini. E' usata talvolta anche per ripopolare terre che hanno subito processi di desertificazione o di erosione a causa anche di incendi.
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