Acacia di Costantinopoli

Storia e origine dell'acacia di Costantinopoli

L’acacia di Costantinopoli, comunemente conosciuta come ‘albizia’, è una pianta che appartiene alla famiglia delle mimosaceae e comprende più di cento diverse varietà arbustive e di alberi. Questo tipo di acacia è originaria delle zone tropicali dell’Asia e dell’Africa e sembra che il nome le sia stato attribuito in onore del naturalista Albizi che fu il primo a portare la pianta in Europa da Costantinopoli alla metà del Settecento. L’acacia di Costantinopoli è un albero di dimensioni medie dal fusto solido e dalla corteccia liscia e regolare. La maggior parte di queste piante raggiungono un’altezza massima che varia tra i 9 e i 12 metri e sono caratterizzate da una folta chioma che col tempo assume la forma di un ombrello. Le foglie invece sono caduche e bipenne, formate da coppie di minuscole foglioline ovoidali. Durante la stagione estiva l’albero produce dei profumati fiori di varie forme e colori mentre in autunno ai fiori subentrano i frutti che seccano sull’acacia stessa.
Primo piano delle foglie e dei fiori dell'acacia di Costantinopoli

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Le principali varietà di acacia di Costantinopoli

Esempio di acacia adianthifolia In natura esistono almeno un centinaio di tipi diversi di acacia di Costantinopoli. Utilizzate come piante ornamentali, sono alberi che resistono molto bene anche negli ambienti cittadini o nei luoghi salmastri. Le acacie di Costantinopoli sono adatte all’abbellimento delle aree verdi urbane come giardini, parchi o viali ma possono anche essere coltivate nel proprio giardino di casa. Questi alberi si distinguono tra di loro a seconda della dimensione, del portamento e del colore dei fiori. La varietà più diffusa è indubbiamente l’albizia julibrissin, riconoscibile per i fiori rosa e la forma ad ombrello della chioma mentre la variante ‘mollis’ ha una formazione arbustiva di fitte ramificazioni alla base dell’albero che risulterà quindi più basso del classico julibrissin. Altre varietà importanti sono l’acacia adianthifolia, così come l’albizia antelmintica, tipica dell’Africa o l’albizia lebbeck, diffusa invece in tutto il sud-est asiatico. Sempre in Asia possiamo ammirare la tipologia ‘procera’, impiegata nella produzione locale della gomma.

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Come coltivare l'acacia di Costantinopoli

Immagine panoramica dell'albero di acacia di Costantinopoli Per quel che riguarda la coltivazione dell’acacia di Costantinopoli, questa generalmente predilige climi per lo più caldi e ben soleggiati ma si adatta molto bene anche alle temperature più basse. Può resistere fino ad alcuni gradi sotto lo zero ma in caso di condizioni di freddo persistente e prolungato nel tempo la pianta rischia di morire. È quindi consigliabile scegliere ambienti assolati o leggermente ombreggiati, ancor meglio poi se riparati dai venti più rigidi. Questo tipo di acacia non risente dello smog cittadino o della salsedine se in prossimità della costa. Nonostante questo albero si adatti a gran parte dei terreni, per piantare l’acacia di Costantinopoli è preferibile scegliere un fondo fresco, asciutto e con la giusta quantità di sostanze organiche. Sono perfetti anche i terreni calcarei mentre è bene evitare quelli più duri e compatti che favorirebbero il ristagno dell’acqua. In Italia la pianta è per lo più coltivata nelle zone centro-settentrionali, dotate di un clima più favorevole alle sue caratteristiche.


Acacia di Costantinopoli: Curare e coltivare l'acacia di Costantinopoli

Per essere sicuri di coltivare nel miglior modo l’acacia di Costantinopoli è fondamentale fare attenzione all’irrigazione. A meno che non ci sia un clima troppo secco e torrido si può anche lasciare a madre natura il compito di ‘irrigare’ l’acacia. In caso di caldo eccessivo le piante invece vanno innaffiate ogni due settimane in estate mentre in primavera possono essere messa a dimora. Alla fine della stagione invernale poi bisogna aggiungere del concime ai piedi del tronco, amalgamandolo per bene col terreno sottostante. Un aspetto da considerare poi è anche il fatto che l’acacia di Costantinopoli è una pianta soggetta all’attacco di parassiti, soprattutto dell’insetto psilla che si nutre delle sue foglie e rilascia una sostanza, la melata, che favorisce il proliferare di disseccamenti. È quindi necessario intervenire prontamente con l’insetticida ai primi segnali di aggressione.



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