In natura esistono almeno un centinaio di tipi diversi di acacia di Costantinopoli. Utilizzate come piante ornamentali, sono alberi che resistono molto bene anche negli ambienti cittadini o nei luoghi salmastri. Le acacie di Costantinopoli sono adatte all’abbellimento delle aree verdi urbane come giardini, parchi o viali ma possono anche essere coltivate nel proprio giardino di casa. Questi alberi si distinguono tra di loro a seconda della dimensione, del portamento e del colore dei fiori. La varietà più diffusa è indubbiamente l’albizia julibrissin, riconoscibile per i fiori rosa e la forma ad ombrello della chioma mentre la variante ‘mollis’ ha una formazione arbustiva di fitte ramificazioni alla base dell’albero che risulterà quindi più basso del classico julibrissin. Altre varietà importanti sono l’acacia adianthifolia, così come l’albizia antelmintica, tipica dell’Africa o l’albizia lebbeck, diffusa invece in tutto il sud-est asiatico. Sempre in Asia possiamo ammirare la tipologia ‘procera’, impiegata nella produzione locale della gomma.
Catalpa bignonioides (Albero dei sigari) [H. 80-100 cm.] Prezzo: in offerta su Amazon a: 48€ |
Per quel che riguarda la coltivazione dell’acacia di Costantinopoli, questa generalmente predilige climi per lo più caldi e ben soleggiati ma si adatta molto bene anche alle temperature più basse. Può resistere fino ad alcuni gradi sotto lo zero ma in caso di condizioni di freddo persistente e prolungato nel tempo la pianta rischia di morire. È quindi consigliabile scegliere ambienti assolati o leggermente ombreggiati, ancor meglio poi se riparati dai venti più rigidi. Questo tipo di acacia non risente dello smog cittadino o della salsedine se in prossimità della costa. Nonostante questo albero si adatti a gran parte dei terreni, per piantare l’acacia di Costantinopoli è preferibile scegliere un fondo fresco, asciutto e con la giusta quantità di sostanze organiche. Sono perfetti anche i terreni calcarei mentre è bene evitare quelli più duri e compatti che favorirebbero il ristagno dell’acqua. In Italia la pianta è per lo più coltivata nelle zone centro-settentrionali, dotate di un clima più favorevole alle sue caratteristiche.
Per essere sicuri di coltivare nel miglior modo l’acacia di Costantinopoli è fondamentale fare attenzione all’irrigazione. A meno che non ci sia un clima troppo secco e torrido si può anche lasciare a madre natura il compito di ‘irrigare’ l’acacia. In caso di caldo eccessivo le piante invece vanno innaffiate ogni due settimane in estate mentre in primavera possono essere messa a dimora. Alla fine della stagione invernale poi bisogna aggiungere del concime ai piedi del tronco, amalgamandolo per bene col terreno sottostante. Un aspetto da considerare poi è anche il fatto che l’acacia di Costantinopoli è una pianta soggetta all’attacco di parassiti, soprattutto dell’insetto psilla che si nutre delle sue foglie e rilascia una sostanza, la melata, che favorisce il proliferare di disseccamenti. È quindi necessario intervenire prontamente con l’insetticida ai primi segnali di aggressione.
COMMENTI SULL' ARTICOLO