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Il passo fondamentale per creare un buon tappeto erboso è la preparazione del terreno. La qualità e le caratteristiche chimico fisiche dello stesso incidono sulla scelta dei semi da impiantare e sugli interventi di manutenzione necessari a garantire la durata del prato. Anzitutto il terreno va livellato e spianato per consentire l’attecchimento delle radici dei semi e la creazione del cosiddetto “letto” di semina”. Il miglioramento della composizione chimico fisica del terreno avviene somministrando concime organico ad effetto correttivo o ammendante. Questo effetto si può ottenere anche con il comune letame, che va opportunamente sterilizzato prima dell’uso. In presenza di terreni che danno origine a erbe infestanti è bene procedere alla loro eliminazione, poiché possono compromettere l’uniformità del tappeto erboso e la crescita dello stesso. Le infestanti possono essere rimosse a mano, dopo un’abbondante irrigazione, oppure eliminate tramite uso di diserbanti specifici.
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Dopo aver preparato il terreno, si potrà procedere alla semina. Le sementi vanno scelte in base alle caratteristiche del terreno. Se questo è argilloso, poco drenato e con Ph basico, è consigliabile seminare un miscuglio a base di loietto, festuca e poa pratensis. Queste erbe danno vita a tappeti erbosi ad uso ornamentale che richiedono poca manutenzione. La quantità di miscugli da somministrare è di circa 30 grammi per ogni metro quadro. Il periodo ideale per la semina di queste varietà di graminacee è a primavera o autunno. Su terreni poco drenati e argillosi si può seminare anche una sola varietà di graminacea e precisamente la festuca. I prati monoseme danno vita a tappeti erbosi più scuri e uniformi nel colore, ma con necessità di maggiori interventi di manutenzione. La quantità di semi da spargere sul terreno, in caso di manto erboso a seme unico, è di circa 50 grammi per metro quadro. Il periodo ideale per seminare solo la festuca è in estate. Immediatamente dopo la semina si procede ad irrigare il suolo, e per evitare il galleggiamento dei semi sul terreno e la loro dispersione, bisogna procedere a livellarlo con il rastrello o ricorrendo alla rullatura.
Le principali operazioni di cura del tappeto erboso sono: l’irrigazione, la concimazione e il taglio. Il suolo va irrigato non appena è avvenuta la semina e va tenuto costantemente umido fino al primo intervento di taglio dell’erba. La prima concimazione per i tappeti erbosi è a base di fosforo, mentre dopo il primo taglio si dovrà somministrare un concime a base di azoto e potassio, con una percentuale di potassio doppia rispetto all’azoto. Il primo taglio deve avvenire entro 40 giorni dalla comparsa dell’erba e solo quando ha raggiunto un’altezza di circa dieci centimetri. I tagli di rigenerazione dell’erba vanno effettuati ogni sette giorni. In caso di spazi vuoti, il tappeto erboso va sottoposto a una semina aggiuntiva, composta da loietto nel caso di miscugli a base dello stesso seme, di festuca e poa pratensis, e con festuca in caso di miscugli composti solo da questa varietà di seme.
Una volta l’anno, per favorire il rivendirmento, sul tappeto erboso va somministrato un concime a base di ferro. Il tappeto erboso va irrigato ogni due, tre giorni, in base alla varietà di erba che lo compone. Altra operazione molto utile per mantenere il tappeto erboso in buona salute è l’arieggiatura, che consiste nel movimentare l’erba con appositi attrezzi per favorire il migliore passaggio dell’aria, della luce e dell’acqua nelle radici dell’erba. L’arieggiatura permette di rimuovere anche il feltro, cioè i residui vegetali morti che rischiano di “soffocare” le erbe sane del prato. La rimozione del feltro si esegue con un macchinario dotato di lame a pettine e chiamato scarificatore. L’operazione va effettuata due volte all’anno, ovvero a primavera e in autunno. Il tappeto erboso va inoltre concimato quattro volte l’anno ( compresa la concimazione del primo taglio).
Come si sarà potuto notare, avere un buon tappeto erboso richiede tempo e fatica. Per risparmiare sul tempo necessario al primo impianto del prato, si possono usare i tappeti erbosi a zolle. Non si tratta di manti erbosi sintetici, ma di veri prati naturali coltivati su porzioni di terreno ( zolle) asportate dal loro habitat originario. I tappeti erbosi a zolle si collocano su terreno ben spianato e livellato. Si posizionano sfasati, l’uno accanto all’altro, come si fa con i pavimenti. Il periodo migliore per metterli a dimora è a primavera o in autunno. Questi prati comportano un minore dispendio di tempo e di costi, anche se i risultati migliori si ottengono sempre con tappeti erbosi ex novo originati dalla semina.
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