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In realtà le tecniche di potatura sono tantissime, talvolta infinite. Nel paragrafo precedente abbiamo accennato solo ad alcune, essenzialmente fatte di tecniche di taglio. La potatura può anche essere fatta senza tagli, come nel caso del semplice spostamento di rami troppo lunghi che si incrociano tra loro. Prima di decidere di potare una pianta bisognerebbe seguire degli specifici corsi di potatura, in modo da apprendere tutte le tecniche adatte ai diversi tipi di piante da potare. La potatura, infatti, si applica a diverse varietà vegetali, come olivo, alberi da frutto, vite, e piante ornamentali come le rose e le orchidee. Ogni specie ha bisogno di differenti operazioni di potatura. Quando si è poco esperti bisognerebbe seguire solo una semplice regola: potare poco e solo le parti danneggiate. Con questa tecnica si riusciranno a potare piante ornamentali in vaso e anche grandi alberi da frutto. Le parti danneggiate, infatti, sono più semplici da individuare rispetto a quelle sane o produttive. La potatura di produzione è quella più difficile da praticare, specie nei grandi alberi da frutto. In questo caso, infatti, bisogna riconoscere i rami da eliminare. Nella potatura di produzione si sfoltisce la parte aerea dell’albero, parte formata da polloni ( rami a legno o a gemme) e succhioni ( rami a legno) che tolgono energia alla pianta, rami misti e rami a fiore. I polloni e i succhioni vanno completamente eliminati. Si taglia anche l’apice delle branche primarie ( rami principali che si dipartono dal fusto o dal tronco). Con questo intervento, si impedisce la fruttificazione della parte alta dell’albero e si rende più semplice la raccolta. La sfoltituta della parte apicale mantiene anche inalterata la forma data alla pianta durante la fase di allevamento. La potatura di ringiovanimento è, invece, più semplice da praticare, perché elimina solo le parti danneggiate e quindi rami e foglie secche. Questa tecnica si applica sia agli alberi che alle piante ornamentali.
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Tutte le tecniche di potatura prevedono l’effettuazione di tagli ad alcune parti della pianta da trattare. Questi tagli vanno effettuati con appositi attrezzi, quali forbici, cesoie, motoseghe e troncarami. Gli attrezzi vanno puliti e disinfettati prima dell’uso, in modo da non trasmettere malattie durante la fase di taglio. I tagli devono essere netti e decisi, senza sfilacciature, in modo da ottenere una superficie perfettamente liscia e senza spaccature o altre ferite difficili da rimarginare. Il taglio corretto prevede un’andatura dall’alto verso il basso, che disegna idealmente una linea obliqua verso l’esterno. Con questa direzione si eviterà l’accumulo di acqua sul legno. Le ferite vanno poi protette con del mastice. Per alberi di grandi dimensioni e per rami troppo robusti conviene usare attrezzi di taglio automatizzati.
La potatura, come già accennato diverse volte, comprende varie tecniche. Tra le più diffuse ricordiamo il raccorciamento dei rami ( che non vanno eliminati, ma solo accorciati nella lunghezza), la speronatura ( taglio di raccorciamento più vigoroso), la spuntatura o cimatura ( eliminazione del germoglio apicale del ramo), il diradamento dei rami, la spollonatura , la piegatura verso il basso dei rami, la curvatura ( piegatura ad arco), l’eliminazione delle branche, il taglio di ritorno ( raccorciamento delle branche) e la capitozzatura. I raccorciamenti, detti anche tagli di ritorno, stimolano la vigoria vegetativa delle branche favorendo l’emissione di nuovi getti. Il diradamento dei rami alleggerisce la chioma dell’albero favorendo la penetrazione di più aria e luce. La cimatura o spuntatura favorisce, invece, la formazione di una chioma più folta. La capitozzatura è una tecnica di taglio molto antica e ormai quasi scomparsa. Con questo metodo si decapitava letteralmente la chioma dell’albero, lasciando solo il tronco. La tecnica doveva teoricamente servire a stimolare una crescita più ordinata della pianta, in realtà è servita solo a sterminare centinaia di alberi, troncati di netto e sottoposti a stress ed avversità che li hanno fatti ammalare e poi morire.
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