Il toporagno è il mammifero più piccolo che esista. È grande da due a quindici centimetri ( dipende dalla specie) e pesa da due a cento grammi. Questo animale è diffuso in ogni parte del mondo, tranne in Australia, Nuova Zelanda e Nuova Guinea. Si presenta con una coda corta, cinque artigli per ogni zampa, invece dei quattro tipici del topo, occhietti piccoli, musetto appuntito e dentini altrettanto appuntiti, ma mai quanto quelli dei roditori. Il corpo è ricoperto di una pelliccia color grigio bronzo. In natura esistono oltre trecento specie di toporagno, alcune molto comuni anche nelle nostre zone di campagna, altre più rare. Alcuni toporagni possono vivere sottoterra o sugli alberi. La loro vista è scarsa, mentre il loro udito è abbastanza sviluppato. Non sono animali di compagnia e preferiscono vivere un’esistenza solitaria o in coppia. Difendono a spada tratta il loro territorio ed accettano la compagnia degli esemplari di sesso opposto solo per accoppiarsi. Le femmine possono partorire anche più di tre volte l’anno e in ogni parto possono generare da cinque a dieci piccoli. La gestazione del toporagno è molto breve e dura da due settimane ad un mese. Oltre alla sua voracità riproduttiva, il toporagno presenta anche una certa “voracità” nutrizionale che lo porta a cibarsi di una quantità di sostanze ben superiore al suo peso. Muovendosi tra acqua, foglie, alberi e buche nel terreno, l’animale è in grado di nutrirsi velocemente di tutti gli insetti ed i vermi che incontra. Tra i suoi “cibi” preferiti anche il grillotalpa, acerrimo nemico dei nostri giardini, che scava buche sul terreno divorando le radici delle nostre piante. Per queste sue caratteristiche il toporagno può essere molto utile al mantenimento del naturale ecosistema dello spazio verde, anche se la sua presenza non è sempre gradita. Il toporagno non va quasi mai in letargo e non dorme per più di tre ore al giorno. La sua scarsa necessità di sonno è dovuta alla sua ingente necessità di cibo che lo porta a restare sveglio per riuscire a procurarselo in sempre maggiore quantità. Questo mammifero vive in media un anno o due anni e mezzo.
TNC MycorrMax - Polvere Micorrize con Trichoderma e Batteri / Funghi Micorrizici / GRANDI Radici (600g) Prezzo: in offerta su Amazon a: 29,65€ |
Come accennato al precedente paragrafo, il toporagno comprende più di trecento specie. Tra le più conosciute ricordiamo il toporagno comune, il toporagno d’acqua, il toporagno nano, il toporagno alpino, il toporagno acquatico di Miller, il toporagno appenninico, il mustiolo, la crocidura mediterranea, la crocidura a ventre bianco, la crocidura siciliana e la crocidura rossiccia. Tutte queste specie presentano le caratteristiche tipiche del toporagno, mentre possono variare in parte le dimensioni del corpo e il colore della pelliccia. La crocidura siciliana, ad esempio, come dice il nome, vive proprio nelle campagne dell’Isola ed è considerata una specie endemica e senza alcun pericolo di estinzione. I toporagni alpini e appenninici vivono in prossimità dei boschi di montagna, vicino a zone rocciose, mentre il toporagno d’acqua vive in prossimità di laghi e zone bagnate da paludi e corsi d’acqua. Il colore della sua pelliccia è nerastro e presenta dimensioni maggiori rispetto alle altre specie di toporagno.
Il toporagno può essere facilmente scoperto in giardino. Anche se le sue dimensioni sono piuttosto ridotte non è difficile notarlo. Alcune persone lo hanno persino visto risalire dal tubo del lavandino del bagno. Una brutta sorpresa, non c’è che dire, ma cosa succede se lo si incontra in giardino? Praticamente non dovrebbe succedere nulla perché questo animale si ciba di insetti, larve, girini e parassiti delle piante. In alcuni casi, qualche specie di toporagno è stata vista nutrirsi di rami di bambù e di semi. In un giardino ricco di arbusti, foglie secche e terreno morbido, il toporagno può creare un po’ di disordine, perché per nutrirsi è costretto a scavare ed a sollevare la materia vegetale. Una buona regola per tenere lontano questo animale dal proprio orto o giardino è pulire attentamente lo spazio verde dai residui vegetali morti, secchi o appassiti. Con l’uso indiscriminato di diserbanti ed anticrittomagici, questo mammifero sembra farsi sempre più rado all’interno dei campi coltivati e degli orti. Se lo si dovesse incontrare, ricordiamo che il suo morso può provocare dolore, arrossamento e gonfiore. Le mandibole del toporagno ( in alcune specie) emettono una sostanza velenosa che paralizza le prede.
COMMENTI SULL' ARTICOLO