Siamo sempre nella famiglia delle Notodontidae e in presenza di una falena che sebbene sia originaria dell'Europa Centrale e Orientale, ormai si è diffusa anche in Europa Occidentale. Le sue uova si schiudono nella primavera, con la ripresa vegetativa delle piante e l'emissione delle prime foglioline, coincidenza che in alcune regioni, per gli elevati danni inferti alle querce, ha assunto i contorni della calamità. I nidi vengono posizionati sulla parte più soleggiata dei tronchi e nei boschi fitti. La ricerca del cibo avviene la notte, quando i bruchi danno vita a lunghe processioni che si muovono in cerca delle foglie per divorarle con voracità. La presenza delle infestazioni in atto è facilmente visibile per vie delle zone di alberi completamente spogli che si creano in primavera ed estate.
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Le larve, anche se piccole, hanno un'apparato masticatore ben sviluppato con cui si cibano velocemente delle foglie di un ramo, per poi passare ad un altro, nel consueto modo "a processione". Le processionarie sono gregarie, si muovono fino ad ottobre, quando costruiscono un nido in un materiale simile alla seta, per svernare. In primavera riprendono a muoversi e alla fine di maggio,tessuto il bozzolo, si interrano ad una profondità di circa 15 cm, diventando una crisalide. L'evoluzione dura circa un mese e a luglio l'adulto esce dal bozzolo: è grigio con striature marroni e un'apertura alare di 3-4 cm, con le femmine leggermente più grosse dei maschi. Le femmine volano su alberi d'alto fusto per essere fecondate e depositare le uova, ma in fretta: la sopravvivenza non supera il 2° giorno.
Le processionarie sono animali pericolosi per l'uomo e tutte le bestie a sangue caldo, poiché i peli di cui sono ricoperte le larve danno origine a diversi disturbi, come il forte prurito che si manifesta subito dopo il contatto; ma non basta: nelle ventiquattro ore successive insorgono anche dermatiti da contatto, con macchie rosse isolate, papule come quelle delle punture degli insetti o bolle da orticaria. Se i peli entrano in contatto con gli occhi ne provocano l'infiammazione e, conseguentemente, congiuntiviti; mentre le vie respiratorie superiori sono facile preda di infiammazioni causate dall'inalazione dei peli. La gravità dei sintomi, naturalmente, varia da persona a persona. Anche i cani sono esposti, per il rischio di inalazione dei peli quando annusano il terreno.
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