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La dorifora, come già detto al precedente paragrafo, è un insetto parassita appartenente all’ordine dei coleotteri, cioè a quella vasta specie di insetti comunemente ed erroneamente conosciuti anche come “scarafaggi”. La dorifora, però, è un coleottero molto particolare perché ama nutrirsi solo di piante appartenenti alle solanacee. Le maggiori infestazioni si registrano sulle patate e a volte sulle melanzane. Rari, invece, sono gli attacchi sul pomodoro. Talvolta, la dorifora può attaccare anche le solanacee che crescono spontaneamente. L’insetto può dare origine a tre nuove generazioni, poiché la femmina è in grado di deporre fino a 1000 uova all’anno. Lo svernamento dell’adulto si ha sul terreno. Questo si sviluppa dalle pupe, fasi giovanili dell’insetto che vivono all’interno di celle nel terreno. Se la temperatura lo consente e se sale almeno intorno ai 15 gradi, la pupa matura e si trasforma nell’insetto adulto che costituisce la fase mobile della dorifora assieme a quella delle larve. Queste fuoriescono dalle uova deposte sulla pagina inferiore delle foglie e le divorano. Ottimo divoratore di foglie di solanacee è anche la dorifora adulta. Le larve misurano circa dieci millimetri, hanno capo e zampe nere e corpo di colore giallo, così come le uova. Le pupe hanno lo stesso aspetto delle larve, mentre l’insetto adulto, lungo sempre 12 millimetri, ha il corpo ovale, di colore giallo arancio, capo e zampe con macchie e linee nere e antenne chiare attraversate longitudinalmente da altre linee nere.
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La dorifora si manifesta prevalentemente in primavera, mentre in inverno, le pupe e gli esemplari adulti si nascondono nel terreno, a una profondità compresa tra 15 e 40 centimetri. L’aumento delle temperature primaverili, che devono almeno arrivare ai 16 gradi, spinge l’insetto a uscire dalla sua tana facendolo risalire sulle foglie della pianta ospite. Dopo lo svernamento inizia anche l’accoppiamento e la deposizione delle uova sulla pagina inferiore delle foglie. Su queste le femmine possono depositare anche fino a quaranta uova. L’insetto adulto e le larve, forme mobili della dorifora, risalgono l’apparato fogliare della pianta divorandolo completamente. Il principale sintomo dell’attacco di dorifora è proprio il defogliamento della pianta, la quale, non potendo più compiere la fotosintesi clorofilliana, si secca e muore prematuramente. Un altro sintomo della presenza della dorifora è lo sviluppo di germogli laterali e la diminuzione dei bulbi della pianta ospite. L’apparato radicale, infatti, non ricevendo energia dal metabolismo fogliare, tende ad arrestare il suo sviluppo.
La lotta alla dorifora si può effettuare con metodi chimici e biologici. I rimedi chimici sono a base di insetticidi selettivi contro questo insetto. Per una bassa tossicità è meglio usare i piretroidi, notoriamente ricavati da alcune specie di fiori. In caso di infestazione eccessiva, si può ricorrere ai neonicotinoidi, insetticidi chimici ad elevata tossicità contro alcuni insetti parassiti, tra cui anche la dorifora. Gli insetticidi ai applicano tramite irrorazioni fogliari, ma le applicazioni devono essere effettuate lontano dal periodo di fioritura. Meno dannosa per l’ambiente è la lotta biologica. La dorifora si può combattere con degli imenotteri che depongono le uova all’interno dell’uovo della dorifora. Questo rimedio viene usato solo per colture protette o in serra. Altri rimedi biologici contro la dorifora sono dei batteri in grado di paralizzare l’intestino dell’insetto. Contro la dorifiroa si usano il bacillus thuringiensis e quello tenebrionis, più specifico per la lotta a questo insetto parassita. La dorifora può essere prevenuta attraverso delle corrette operazioni colturali, tra cui la concimazione e la pacciamatura. Ulteriori infestazioni di dorifora possono essere prevenute usando varietà di solanacee più resistenti alle avversità e ai parassiti. In genere, i fertilizzanti organici contrastano la diffusione della dorifora. Anche una buona pacciamatura protegge il suolo dall’arrivo della dorifora. Per evitare infestazioni eccessive è anche utile individuare per tempo le uova e rimuoverle manualmente. In caso di infestazioni sul pomodoro e sui peperoni, i metodi di lotta alla dorifora sono indentici a quelli che abbiamo appena elencato.
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