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La teoria che sostiene i concimi minerali non è completamente corretta ed i risultati lo confermano ampiamente, l'abbondanza di concime minerale non equivale sempre ad abbondanza di raccolto, risulta invece il contrario, in quanto un eccesso di alcuni sali minerali è controproducente, indebolendo notevolmente la pianta. Si può prendere in considerazione uno dei principali minerali di cui si serve la pianta, cioè l'azoto, che è utile per la formazione di clorofilla, tanto che in sua mancanza le foglie tendono a diventare gialle e rosse e le piante si indeboliscono. Se l'apporto chimico di azoto è però eccessivo le piante tendono ad assorbire troppa acqua, si indeboliscono diventando bersaglio di malattie e parassiti, con l'obbligatorio ricorso a trattamenti anticrittogamici e antiparassitari, inoltre i fiori e i frutti sono ostacolati nella loro crescita.
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Un ottimo sostituto della concimazione chimica a base di azoto è il concime organico a base di guano o di letame, che sviluppano humus. Nel caso di terreni troppo concimati di azoto si può intervenire con materiale organico povero di questo minerale, come paglia o segatura che si decompongono sottraendo l'azoto in eccesso nel terreno. Il fosforo è il minerale che stimola la formazione dei fiori e quindi dei frutti, ma una concimazione chimica eccessiva provoca un rallentamento della crescita delle piante perché alcuni oligo elementi indispensabili non vengono assimilati convenientemente. Si deve anche considerare l'inquinamento delle acque reflue per l'eccesso di fosforo non consumato dalle coltivazioni. Un terreno ricco di humus e con un'intensa vita microbiologica organica non è mai carente di fosforo.
La concimazione chimica ha il vantaggio di fornire sali minerali solubili al terreno, che la pianta può assorbire con estrema facilità e crescere rapidamente, ma a discapito della sua resistenza. La rapida crescita della sua massa incide infatti notevolmente sulla sua capacità di opporsi a malattie e parassiti, che devono essere contrastati artificialmente con l'uso di specifici trattamenti chimici. Un concime organico, come il compost, il letame o l'humus derivato dai lombrichi rende più lenta l'assimilazione degli elementi, che risultano legati ad altre sostanze, ma la crescita è naturale e più omogenea. La pianta assorbe l'indispensabile, l'eccesso non la disturba e non inquina l'ambiente, irrobustisce la sua struttura in modo equilibrato ed il terreno, che si arricchisce di microrganismi che lo rendono vivo, non è solo un semplice piano di supporto della pianta.
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