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Affinché un concime possa dirsi biologico deve essere composto esclusivamente da sostanze naturali la cui lavorazione è esente da trattamenti industriali e chimici. Oggi, vista la richiesta elevata di concime biologico, esistono in commercio confezioni di concimi omonimi prodotti su larga scala e quasi con le stesse tecniche di lavorazione industriale. In questi casi, definire il confine tra il concime chimico è biologico non è sempre facile, perché bisognerebbe capire che tipo di lavorazione industriale subiscono le sostanze naturali che compongono il concime organico. In genere, un concime chimico di derivazione industriale è ottenuto tramite reazioni chimiche di composti chimici, ovvero nitrati e solfati, mentre il concime biologico prodotto industrialmente non subisce alcun trattamento chimico, ma solo una miscelazione o estrazione manuale delle sostanze nutritive già esistenti in natura e provenienti dal mondo animale o vegetale. Quindi, parlare di lavorazione industriale dei concimi chimici è in effetti improprio. Bisogna, invece, parlare di lavorazione su larga scala che punta all’estrazione manuale e al confezionamento di concimi contenenti esclusivamente sostanze naturali. I concimi biologici commercializzati in specifiche confezioni sono certamente più comodi di quelli ricavati allo stato puro. Certamente, ottenere concimi biologici azotati di stallatico maturo confezionato, è più agevole rispetto al reperimento dello stallatico puro in una stalla.
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L’uso dei concimi biologici oggi è molto diffuso, sia in agricoltura che nel giardinaggio. In effetti, i concimi chimici, se pur a basso costo, presentano lo svantaggio di inquinare le falde acquifere e l’ambiente circostante. I concimi biologici, invece, sono ottimi per la concimazione di fondo e per migliorare le caratteristiche chimico fisiche del terreno. Un terreno ben concimato dall’inizio, permette di mettere a dimora piante che cresceranno velocemente e con un’ottima resa estetica. I concimi biologici più famosi in assoluto sono il letame maturo o il sangue macellato di animali. Per la difficoltà di reperimento, questi concimi vengono ormai commercializzati e confezionati dalle aziende. In proprio, però, si possono usare dei concimi biologici ricavati dalle sostanze che si usano quotidianamente. Tra queste ricordiamo anche i fondi di caffé, la birra, il tè e il compost ricavato dalla fermentazione dei resti del pranzo o della cena. Le modalità d’uso di questi concimi fai da te sono ampiamente descritte in articolo, presente sempre nella sezione del nostro sito, e intitolato “fertilizzante naturale”. I concimi biologici fai da te vanno, infatti, usati con parsimonia e attenzione, per evitare nelle piante fenomeni da eccesso di concimazione.
Il concime biologico fai da te, anche se a basso costo, non è sempre indicato per la concimazione delle piante, specie per coloro che non conoscono i dosaggi adatti alla specie che intendono coltivare. In tal caso può essere utile ricorrere ai cosiddetti “ concimi biologici commerciali”, ovvero a prodotti di derivazione naturale appositamente studiati e confezionati dalle aziende per concimare correttamente le piante a fiore, da orto e gli alberi. Questi concimi possono essere specifici per alcune specie di piante, o “ universali”, cioè adatti a tutte le piante. I concimi biologici universali sono prevalentemente azotati e con sistema a lenta cessione. Si somministrano attraverso l’acqua di irrigazione nelle dosi indicate nell’etichetta di acquisto. Per le piante in vaso basta un misurino in due litri d’acqua ogni sette giorni; per le piante coltivate a terra, tre misurini in due, tre litri d’acqua ogni 15 giorni; per gli alberi da frutto, 50- 100 grammi in due, tre litri d’acqua, ogni tre settimane. I concimi biologico - universali per alberi da frutto vanno distribuiti nella parte inferiore della chioma. Un concime biologico che sembra dare buoni risultati nella nutrizione delle piante è quello di sansa, composto derivato dagli scarti di lavorazione dell’olio di oliva. La sansa migliora la fertilità del terreno e rende le piante più resistenti a parassiti e malattie.
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