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Per coltivare correttamente un vigneto bisogna sapere che le viti sono un investimento a lungo termine e che per i primi quattro o cinque anni non daranno i loro frutti. Dopo aver dissodato il terreno e selezionato il vitigno da piantare bisogna posizionare le piantine a una distanza considerevole, in modo da lasciare loro spazio per quando dovranno crescere. Bisogna, inoltre, affiancare ad ogni arbusto di vite un supporto che faccia crescere dritto il fusto, evitando che prenda posizioni scorrette e che vada ad invadere lo spazio delle altre pante. Una tecnica di coltivazione molto nota è quella dell'inerbimento controllato, che affianca alla vite una crescita semi spontanea di piante erbacee sul suolo, che possono tenere vivo il terreno e proteggere le viti da attacchi parassitari.
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Il miglior concime per i vigneti è quello organico, cioè lo stallatico, che però può essere affiancato anche da altri concimi di tipo industriale, nei quali devono essere presenti soprattutto fosforo e azoto per consentire alle viti una crescita corretta. Le tecniche antiche di concimazione prevedevano una passata unica una volta l'anno, generalmente alla fine di febbraio o i primi di marzo: prima dell'arrivo della primavera ma ormai quasi del tutto a riparo dai rigori dell'inverno, questo periodo era perfetto per nutrire il terreno e dargli nuovo vigore per la stagione in arrivo. Con l'aumento della produzione e dello sfruttamento del terreno, invece, si è presentata l'esigenza di concimare due volte l'anno: la seconda è entro la prima metà di novembre.
L'esposizione di un vigneto dipende dal luogo in cui esso è stato piantato, ma c'è da dire che le viti hanno bisogno di molta luce durante tutto il giorno per crescere sane e forti. Per quanto riguarda le possibili malattie della vite, la più comune è sicuramente la peronospora. Questa patologia è assimilabile ad una muffa che colpisce sia il fusto che le foglie, e non di rado può attaccare anche gli stessi grappoli d'uva. La peronospora porta ad un essiccamento della parte colpita, tanto che se insorge sulla foglia può divorarla al punto di farla cadere completamente. Porre una pianta di rose in cima ad ogni filare può segnalare l'avvento della peronospora. Essa si cura comunque con dei diserbanti appositi che vanno sciolti nell'acqua d'irrigazione ed irrorati soprattutto nel periodo estivo.
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