Il periodo vegetativo comincia nel corso della stagione primaverile e dura, in pratica, fino al momento in cui le piante perdono in maniera naturale le proprie foglie.
Il periodo vegetativo si caratterizza per essere formato da ben due fasi: la prima si chiama attività vegetativa e tra le sue principali caratteristiche troviamo il fatto di poter avere un'intensità variabile, mentre la seconda fase prende il nome di riproduttiva, dal momento che fa riferimento alla formazione ed allo sviluppo di tutte quelle gemme, al cui interno si possono trovare i primordi florali.E' importante sottolineare come la fase riproduttiva si caratterizza per essere presente solo ed esclusivamente all'interno di tutte quelle piante che sono arrivate nello stadio di maturità e non in altre che non sono in grado di soddisfare questo particolare requisito.Nel corso delle quiescenza, in poche parole, la pianta rinuncia a tutte quelle parti che verrebbero maggiormente esposte a tutte le cattive condizione climatiche e ciò permette di organizzarsi nel modo più vantaggioso.
In pratica, nel corso della stagione invernale, per poter affrontare in maniera ottimale il periodo in cui si verificano le grandi gelate, la pianta fa in modo di rimuovere le foglie, che rappresentano gli organi più delicati e attivi e, come conseguenza, c'è quella di avere accesso ad una fase di riposo vegetativo, in cui l'attività metabolica è stata limitata al minimo indispensabile.Le foglie cadono dopo ad un processo di senescenza che ha come conseguenza quella di portare all'abscissione.Prima di essere eliminate, le foglie perdono tutti quei materiali che possono essere ancora vantaggiose per la pianta, come ad esempio carboidrati e sostanze proteiche, mentre accumulano tutte le scorie relative al metabolismo e i sali in eccesso.In seguito alla caduta delle foglie, la pianta finalmente si può liberare anche di tutte quelle componenti che non può utilizzare o che risultano dannose.La parte iniziale della quiescenza e la caduta delle foglie vengono regolate da parte della lunghezza della giornata, anche se sarebbe meglio dire come sia la lunghezza della notte che influenza notevolmente tale fase.Nello stesso momento in cui si verifica l'abscissione delle foglie delle piante da frutto, vengono rinforzate le parti esterne delle gemme, con lo sviluppo di sostanze che sono in grado di impedire il risveglio invernale causato da un incremento saltuario della temperatura circostante.Le specie sempreverdi si caratterizzano per non avere, nel loro ciclo di sviluppo, la fase di quiescenza: invece, possono contare su un ciclo annuale che è formato dal periodo vegetativo che presenta un carattere decisamente discontinuo.
Diversi organi della pianta, sia nel caso in cui si tratti di una decidua che di una sempreverde, possono contare su uno sviluppo definito: in poche parole, all'interno del ciclo dei 365 giorni, si caratterizzano per nascere, per poi crescere e staccarsi dall'albero. Ovviamente, tra i vari organi della pianta che sono oggetto di tale situazione, troviamo le foglie ed i frutti.Ci sono altri organi della pianta che, al contrario, possono contare su uno sviluppo indefinito: in poche parole, si tratta di parti che si sviluppano annualmente, per l'intero ciclo di vita della pianta.Tra gli organi della pianta che si caratterizzano per avere uno sviluppo indefinito troviamo sicuramente i germogli, i rami, le branche, il tronco e l'apparato radicale.La crescita di ogni tipologia di pianta si caratterizza per presentare una stretta dipendenza con l'interazione di fattori di tipo ambientale e delle situazioni e meccanismi endogeni.Per quanto riguarda i fattori ambientali, quelli che saltano di più all'occhio sono, senza ombra di dubbio, la disponibilità idrica e quella nutritiva, ma anche fotoperiodismo e tempoperiodismo.Dando un'occhiata ai fattori endogeni, invece, possiamo trovare una grandissima importanza per quanto riguarda i regolatori di crescita (che vengono più comunemente chiamati con il termine di ormoni vegetali), che sono chiamati nella maggior parte dei casi con il nome scientifico di fitoregolatori endogeni.
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