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Le principali proprietà della malva hanno a che fare con il tradizionale significato di morbido, sono, infatti, proprietà emollienti e quindi anche antinfiammatorie. I principali effetti della malva sono dovuti ai suoi costituenti principali, le mucillagini a cui seguono i tannini, gli antociani, flavonoidi e polisaccaridi. Le mucillagini sono proprio contenute nei fiori e nelle foglie che svolgono un’azione lenitiva sulle mucose infiammate. L’azione lenitiva degli estratti di malva si esplica su qualsiasi tipo di tessuto e prevalentemente su quello intestinale e su quello bronchiale. Le mucillagini e gli altri componenti della malva proteggono l’intestino, lo disinfiammano e curano fastidi come la scarsa motilità intestinale e la stitichezza. A livello bronchiale, l’azione lenitiva sulle mucose favorisce l’espettorazione in caso di catarro. L’azione lenitiva e antinfiammatoria si manifesta anche in caso di mucose irritate, gengive sanguinanti, congiuntiviti, irritazioni della pelle (dovute ad agenti atmosferici e sostanze chimiche), prurito, ulcere e piaghe.
Per ottenere benefici dall’assunzione di malva, se ne assumono gli estratti attraverso diverse preparazioni officinali. La più usata è l’infuso che si prepara con i fiori. La preparazione dell’infuso consiste nell’aggiungere un cucchiaino da caffè di fiori di malva in una tazza di acqua bollente. La dose consigliata è di bere più tazze al giorno. Alcune fonti chiariscono che per ottenere il massimo effetto l’infuso di malva va preparato a freddo, ponendo un cucchiaio di malva in un quarto di acqua fredda. L’infuso va fatto riposare per tutta la notte e dopo averlo riscaldato un pochino lo si beve in due o tre volte. Le foglie di malva si usano per applicazioni esterne. Facendole bollire in una tazza d’acqua si ottiene un decotto che, filtrato e raffreddato, va applicato al viso con un po’ di cotone. Con questa applicazione si otterrà una pelle più fresca e rilassata. Con l’infuso di foglie fresche si può anche preparare un bagno emolliente e rilassante. Per l’infuso di foglie ne servono 200 grammi in tre litri di acqua. L’infuso va aggiunto all’acqua della vasca da bagno. La malva si può preparare assieme ad estratti di altre piante ( sempre dietro consiglio del medico erborista) per curare diversi fastidi. Il decotto di fiori secchi di malva ( 50 grammi di fiori in un litro d’’acqua) serve per fare spennellature in caso di afte della bocca; il decotto preparato con 15 grammi di fiori secchi in un litro di acqua, è utile per fare delle inalazioni in caso di tosse e bronchite; la tisana per i gargarismi prevede un gargarismo ogni due ore, mentre la dose ideale della tisana con effetti lassativi è di una tazza alla sera e di una al mattino con un po’ di miele. Queste sono le dosi consigliate di alcune preparazioni commerciali ottenute miscelando la malva ad altri estratti vegetali, per cui la dose ideale va segnalata esclusivamente tramite il medico o la lettura delle informazioni contenute sulla confezione del prodotto acquistato. In commercio esistono anche gocce di malva da assumere per ottenere gli stessi effetti benefici indicati al paragrafo relativo alle proprietà della pianta. Le gocce sono composte dalla tintura madre di malva, che a sua volta è ottenuta dalla lavorazione della pianta intera fresca. La dose consigliata è di 40 gocce per tre volte al giorno. Le foglie di malva si possono consumare anche come alimento. Le foglie fresche, lessate e condite con olio, limone, sale e pepe, sono utili per chi soffre di stitichezza abituale. L’uso di malva è sconsigliato in caso di ipersensibilità individuale o in caso di contemporanea assunzione di farmaci, poiché l’effetto lassativo della pianta potrebbe compromettere l’assorbimento dei medicinali.
I rimedi erboristici a base di malva hanno un costo abbastanza accessibile. La tintura madre di malva, in flacone da 50 ml, costa circa 7 euro. Cento grammi di fiori e foglie di malva essiccata costano poco più di 4 euro.
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