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Le proprietà officinali della genziana si riferiscono, come già detto, solo ad alcune specie. In omeopatia e erboristeria si usa la genziana dal fiore giallo, ovvero la gentiana lutea, come definita in botanica. Questa varietà è anche chiamata genziana maggiore. Il fusto è alto quasi due metri, le foglie sono opposte e i fiori, gialli. Infatti le viene anche attribuito il nome comune di genziana gialla. Questa pianta contiene dei principi attivi che si rivelano utili per la salute umana, poiché favoriscono la digestione. Tra questi principi ricordiamo delle sostanze amare come la amarogentiana e un alcaloide, la gentianina. La amarogentiana conferisce il caratteristico sapore amaro della pianta. La maggiore concentrazione di tale sostanza si ha in primavera. Le genziane coltivate in pianura sembrerebbero contenerne una quantità maggiore rispetto a quelle selvatiche che crescono in montagna. Gli estratti di genziana avrebbero proprietà febbrifughe, vermifughe, toniche e digestive. Queste ultime dipendono dalla stimolazione dei succhi gastrici provocata dai principi attivi della pianta. La genziana gialla, inoltre, non contiene tannini e amidi, quindi gli effetti tonici e digestivi dei principi amari non comportano effetti astringenti o irritativi della mucosa gastrica, permettendo di usarla come lassativo. La droga di genziana viene anche usata per stimolare l’appetito, per combattere il vizio del fumo e per applicazioni esterne, in caso di ferite. Trattandosi di una pianta fortemente aromatica, la genziana viene anche usata per preparare liquori con effetto digestivo.
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Per poter essere usati a scopo officinale, i principi attivi della genziana vanno assunti sotto forma di rimedi erboristici, ovvero decotto, polvere, tintura e estratto acquoso. Intanto bisogna segnalare, con assoluta urgenza, che la genziana non va usata raccogliendola da soli, perché potrebbe essere facilmente confusa con una pianta velenosa, il Veratrum album o veratro bianco, le cui foglie sono simili alla genziana. Le due piante crescono molto vicine l’una dall’altra e confonderle non è difficile. L’assunzione accidentale di estratti di veratro provoca: nausea, vomito diarrea, crampi muscolari e ipotensione. L’uso della genziana gialla è, inoltre, sconsigliato in caso di ipertensione, gravidanza e allattamento. Per cui, un uso ottimale della genziana prevede l’acquisto di prodotti a base di estratti di questa pianta, solo presso i rivenditori autorizzati. Il decotto si ottiene facendo bollire per otto ore, in un litro d’acqua, 25, 30 grammi di radice di genziana. La dose consigliata è di una tazza prima dei pasti. La dose consigliata di polvere di genziana è da 0,5 a 3 grammi prima dei pasti. La dose ideale della tintura è di 30 gocce mezz’ ora prima dei pasti o di 15-20 gocce per tre volte al giorno in acqua. L’estratto acquoso, contenuto in compresse, prevede una dose di massima di due grammi di principio attivo. Si consiglia di assumere i rimedi a base di genziana solo dopo aver consultato il medico e di non superare le dosi prescritte dallo stesso. Assunzioni eccessive di prodotti a base di questa pianta, possono, infatti, provocare disturbi digestivi e vomito.
I prodotti erboristici a base di genziana si comprano in farmacia, parafarmacia, erboristeria e nei siti di e-commerce. Il costo dei prodotti varia in base al canale di acquisto e alla marca. Un flacone di 100 ml di tintura madre di genziana costa circa 20 euro. Cento grammi di radice di genziana in polvere costano circa 8 euro. Capsule e compresse a base di estratti di genziana vengono solitamente realizzate miscelando i principi attivi di genziana con quelli di altre piante, come il tarassaco e l’amido di riso fermentato. Questi prodotti, in confezioni da 90 compresse, da 510 mg, costano tra 15 e 24 euro.
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