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Il bonsai su roccia può essere creato in vaso, ovvero posto su una roccia ma con le radici che penetrano nel terreno, oppure completamente attaccato alla roccia. Questo stile viene detto “Ishitzuki”. Anzitutto bisogna scegliere una roccia particolarmente decorativa e adatta al bonsai che si vuole coltivare. La pietra deve preferibilmente presentare delle cavità che consentano la penetrazione delle radici. Il bonsai da legare alla roccia deve essere precedentemente coltivato in vaso e deve avere radici ben sviluppate e lignificate, ma soprattutto già fuori dal terreno, questo per evitare che si spezzino durante il posizionamento sulla roccia.
Il bonsai su roccia con radici nel vaso va prelevato delicatamente dal contenitore e ripulito dal terriccio nella parte delle radici. Per non danneggiare la pianta, conviene prelevare periodicamente dal vaso alcuni centimetri di terriccio per lasciare scoperte le radici. Successivamente, si può inserire nel vaso della roccia con delle cavità, in modo che le radici si inseriscano naturalmente nelle stesse. Quando gran parte delle radici sporgeranno all’esterno del vaso, si potranno attaccare alla roccia scelta con della rafia o con un nastro isolante. Al termine, si posa la roccia sul vaso e si interrano le radici che sporgono dalla roccia.
Se invece si preferisce un bonsai con radici incavate nella roccia, si sceglie una roccia piena di cavità e un bonsai con radici piccole e adatte a stare in uno spazio ristretto. Le radici si legano sempre con rafia, filo metallico o nastro isolante ( quello per gli impianti elettrici) e si inserisce del terriccio per bonsai all’interno della cavità su cui dovranno attaccarsi le radici.
Il terriccio per bonsai su roccia deve essere colloso e umido. Durante l’inverno, il bonsai su roccia va anche protetto con un telo di plastica. Questo telo va rimosso solo dopo la stagione invernale. Non abbiate inoltre fretta di staccare il nastro o la rafia: date il tempo alle radici di attecchire sulla roccia. Il nastro o il filo devono essere legati attorno alle radici in maniera non troppo stretta, in modo da consentire alle stesse di espandersi meglio durante l’attecchimento sulla roccia.
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