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Il corbezzolo ha piccoli fiori di vario colore: dal bianco, al rosato al verde, con la corolla distinta in cinque denti , sorretta da un calice a cinque lobi corti. Produce un frutto dal colore vivace: una bacca rossa e tonda dal sapore gradevole, per quanto nell'etimologia del suo nome latino Arbutus unedo, coniata, stando alle tradizioni da Plinio il Vecchio, la seconda parola “un-edo” avrebbe il significato di: mangialo una sola volta, ossia un invito ad evitare il suo sapore poco gratificante.. In realtà questo piccolo frutto, largo uno o al massimo due centimetri, ha una superficie granulosa e una polpa succosa da cui si produce un miele raffinato, per quanto poco conosciuto.
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Il Corbezzolo, si è detto, è pianta mediterranea, resistente alla siccità e al tipico clima marino. La sua preferenza va ai terreni silicei e sabbiosi, aridi e non eccessivamente acidi, mentre molto poco graditi sono i terreni calcarei. Importante, poi, che i terreni in cui cresce siano ben drenati, porosi e molto fertili.
Predilige il pieno sole fino alla mezza ombra: il clima adatto alla sua coltivazione non deve essere troppo freddo, in particolare è meglio che la temperatura del suo habitat non si abbassi oltre i 5° C. Nei mesi più rigidi, che possono recare facilmente danni ai fiori che si aprono da Ottobre a Febbraio, è consigliabile far vivere la pianta in una serra o riparare con della paglia le piante più piccole.Sono da effettuarsi annaffiature piuttosto scarse, data la facile adattabilità della pianta a lunghi periodi di siccità. La pianta si adatta bene a vivere anche in contesto urbano, coltivata in vaso, mostrando un'ottima resistenza all'inquinamento che spesso domina nelle città. Per la sua coltivazione in vaso un consiglio da tenere a mente è evitare il più possibile i ristagni d'acqua e non lasciare quindi troppa acqua nel sottovaso. Tuttavia è importante annaffiare con moderazione, perché, in stato prolungato di aridità, il corbezzolo durerebbe solo pochi giorni: è consigliabile quindi innaffiare ogni due o tre settimane con 1-2 secchi d'acqua e stabilire una pausa di due giorni tra un'innaffiatura e la successiva.
Per quanto riguarda la concimazione, è importante concimare la pianta periodicamente per garantirle una crescita sana e forte: il concime da utilizzare in questo caso è un concime universale per piante ornamentali. Nutrire il corbezzolo con un concime ad alto tasso di azoto e potassio aiuterà la vegetazione e i fiori a svilupparsi. Concimi liquidi e in polvere, poi, possono essere aggiunti all'acqua usata per le innaffiature ogni 20-25 giorni per apportare un effetto galvanizzante alla pianta.La potatura del corbezzolo può avvenire nel momento in cui è evidente che la sua vegetazione sta diventando progressivamente più rada, presentando rami terminali che vanno a seccarsi. L'azione avrà in questo caso un effetto di ringiovanimento per la pianta, privandola della parte secca. Bisogna ridurre, inoltre, la chioma nel periodo che coincide con la fine dell'inverno, quando diventa troppo fitta.
La moltiplicazione del corbezzolo avviene per margotta, per propaggine, ma soprattutto per seme e talea. La riproduzione per seme è da effetturasi ancora sul finire dell'inverno, in un terriccio da mantenersi sempre umido in cui vanno mischiate sabbia e torba: è consigliabile in questo caso mantenere i contenitori del terriccio in luoghi riparati e luminosi. Per quanto riguarda la moltiplicazione per talea, il periodo propizio è ancora l'inverno e le piantine di corbezzolo cresciute sono da trapiantare in piena terra dopo due anni.
Il corbezzolo è una pianta forte che teme poche malattie: gli afidi neri sono tra i pochi e più frequenti parassiti che possono recare qualche danno alla pianta.
Sono da ricordare, tra le altre specie di corbezzolo, l'arbutus andrachne, tipico della Grecia, che dispone di foglie maggiormente larghe e margine intero e presenta, inoltre, frutti più piccoli di colore arancione. C'è poi l'arbutus andrachnoides, ibrido che nasce in natura tra le due specie menzionate, che vanta una maggior resistenza al freddo e corteccia tendente al rosso. Infine l'arbutus menziesii, originario del Nord America, dove è più diffuso, con dimensioni decisamente più elevate. Può arrivare infatti ai 30 metri d'altezza, contro i dodici delle altre specie e produce anch'esso frutti commestibili parimenti al corbezzolo.
Chi non ha mai sentito parlare dell’espressione “Corbezzoli!”?
La pianta del corbezzolo, oltre ad aver ispirato leggende e racconti fin dall'antichità, è conosciuta appunto come un'antica esclamazione oggi ormai considerata arcaica! I toscani però la utilizzano tuttora per indicare meraviglia, stupore, incredulità in sostituzione ad una parola riferita all'attributo maschile e per addolcire l’espressione completa “non mi rompere i corbelli!” Nel linguaggio dei fiori il significato attribuito alla pianta è quello dell’ ospitalità.Nell'antichità, greci e romani consideravano la pianta del corbezzolo un arbusto nocivo in quanto se consumate, le bacche del corbezzolo provocavano mal di testa e di stomaco all'individuo.
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