Vallo di Diano è un vasto altopiano al confine tra Calabria, Campania e Basilicata. La gestione del Parco Vallo di Diano appartiene alla Regione Campania e alla provincia di Salerno, dove ricade la maggior parte dei comuni delimitati dall’area protetta, cioè dal Parco. Vallo Diano è, come già detto, un altopiano, alto poco più di 400 metri, che comprende 14 comuni della provincia di Salerno. Si tratta di una vasta comunità montana che conta circa 60 mila abitanti. Se si considerano altri comuni compresi in tutto il Parco, la popolazione complessiva sale a 100 mila abitanti. Vallate, monti e colline caratterizzano proprio il territorio di Vallo di Diano, comunemente conosciuto anche come Vallodiano. L’area è attraversata anche da fiumi e corsi d’acqua, che conferiscono al paesaggio un aspetto ancora più montano e suggestivo. Visitare quest’area permette di conoscere antiche tradizioni e culture e di apprezzare la bellezza di monumenti storici di inestimabile pregio e valore. Tra questi spicca la Certosa di San Lorenzo di Padula, una delle più grandi d’Italia e realizzata nel Trecento dalla famiglia Sanseverino. Nel 1998, l’edificio è stato riconosciuto dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’Umanità”. La conformazione rocciosa del Vallo di Diano ha attirato numerosi studiosi e speleologi. In tal senso, le zone di maggiore interesse sono le Grotte di Pertosa e le Grotte dell’Angelo. Altra zona di rilevante interesse storico e culturale è l’area archeologica greco-romana, sita tra il comune di Sassano e il Monte San Giacomo. Da visitare, per la ricchezza del suo paesaggio e dei suoi monumenti, anche il centro storico del comune di Teggiano.
La storia del Vallo di Diano è antichissima e trae origine dalle ere geologiche più importanti. Nel Pleistocene, l’area era attraversata da un lago che ha contribuito a creare quella conformazione rocciosa particolare che attrae ogni anno diversi studiosi e ricercatori. La sua particolare posizione geografica ne ha fatto anche un ‘importante via di transito e di accesso ai territori del Sud Italia. Nel 128 a.C i Romani la delimitarono usandola proprio come crocevia per le loro dominazioni nei territori meridionali e nel 418 d.C i Visigoti la attraversarono per compiere la loro invasione. La storia recente del parco Vallo di Diano è invece ricca di successi e riconoscimenti. L’anno dell’istituzione del Parco è il 1991, mentre i riconoscimenti di portata internazionale arrivano nel 1997 e nel 1998 con la dichiarazione di “Riserva della Biosfera” e di Patrimonio dell’Umanità. Entrambi i riconoscimenti arrivano dall’Unesco, a dimostrazione che anche il territorio italiano è meritevole di tutela e di apprezzamento anche a livello internazionale. La Riserva della biosfera è un’area dove viene protetta la biodiversità e viene promosso lo sviluppo e l’interazione tra la natura e la cultura. Nel mondo si contano circa 350 “riserve della biosfera” e ciò indica come ormai le aree da tutelare a livello mondiale si stiano riducendo progressivamente.
Il Parco Vallo di Diano è caratterizzato da un’ampia biodiversità, cioè dalla presenta più o meno variegata di specie vegetali e animali. Alcune sono endemiche, cioè tipiche della zona e del paesaggio montano, altre sono rare, quasi a rischio di estinzione e per questo meritevoli di protezione e tutela. Nel fondovalle si coltivano viti e alberi da frutto, mentre ad altitudini più elevate si trovano pioppi e salici. Sulle colline si ritrovano boscaglie miste tipiche del paesaggio mediterraneo, cespugli, siepi, ginestre odorose, prugnoli e boschi di carpino nero, castagno e cerro. Questi boschi si possono presentare misti ad altre specie o singoli. Sulle altitudini montante si trovano piante come camomilla, genziana, lavanda e finocchio. Presenti anche altre piante aromatiche. Sulle vette superiori ai 1600 metri si ritrovano prati di dolina e lunghi pendii erbosi che fanno parte delle specie endemiche. Il Parco del Vallo di Diano presenta una fauna composta da qualche mammifero e da uccelli rapaci. Tra queste spiccano il gatto selvatico ( che scende dai pendii), il lupo ( sui monti), il barbagianni, la civetta, il gufo reale, il nibbio reale, lo sparviero e il gheppio. Nel Parco Vallo di Diano è tornata a nidificare anche l’aquila reale, che sosta in prossimità del Monte Cervati. Nei boschi di faggi si ode il suono del picchio nero, verde e di quello rosso. In diminuzione, invece, gli esemplari di gracchio corallino e di coturnice. Resistono, per fortuna, quelli di corvo imperiale. Il Vallo di Diano è anche la sosta preferita degli uccelli migratori, tra cui la beccaccia, la gru, il falco pescatore, il germano reale, gli aironi bianchi e rossi e l’albanella.
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