Il Parco del Pollino, che prende il nome dal massiccio montuoso del Pollino, si estende su un’area di oltre 192 mila ettari, venendo così riconosciuta come la superficie più estesa d’Italia. Il Parco comprende Calabria e Basilicata ricadendo in ben tre province: Cosenza, Potenza e Matera. Il territorio comprende anche 56 comuni, di cui 32 calabresi e il resto lucani. Il territorio del Parco è segnato dalla presenza di imponenti massicci montuosi che rimangono innevati per quasi tutto l’anno ( da settembre a maggio). Dalle cime si possono scorgere le vallate e i litorali tirrenici e ionici, con la stupenda vista dell’area ionica che va da Metaponto a Sibari. Il paesaggio di montagna è strutturato con un insieme di rocce carsiche e dolomitiche, alternate a gole, valli , prati e pascoli che animano l’entroterra fatto di paesi ricchissimi di storia e tradizione. Citiamo, tra questi, Viggianello, Castrovillari, Rotonda, Mormanno, Scalea, Morano Calabro, Laino Borgo e Papasidero. Alcuni centri sono nati ad opera di comunità albanesi che si insediarono nel territorio lucano-calabro tra il 1400 e il 1500. Si tratta, tra gli altri, dei comuni di San Paolo Albanese, San Costantino Albanese e San Basile. Nel Parco del Pollino, dunque, si incontrano culture e popoli diversi, come testimoniato anche dal folclore e dagli usi tipici di queste zone. La particolare struttura climatica dà vita a un habitat che ospita flora e fauna rarissime a volte visibili solo nelle montagne greche e dei Balcani. Il Parco ospita anche uno dei comuni più alti dell’area protetta, Alessandria del Carretto, che con i suoi mille metri di altitudine custodisce antiche tradizioni folcloristiche e musicali.
Il Parco nazionale del Pollino ha una storia antica. I massicci montuosi si sono originati nelle più lontane ere geologiche, mentre il territorio montano è stato abitato da popoli e culture diverse. Il tardo Medioevo e l’inizio del Rinascimento furono caratterizzati da insediamenti di popoli albanesi che trasferirono nelle zone calabre e lucane tutte le loro abitudini, usi e costumi. I centri fondati da questi popoli conservano ancora quell’antico folclore. Del Parco del Pollino e della sua valorizzazione si iniziò a parlare già dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso. Progetti, studi e ricerche puntavano a tutelare un patrimonio naturale di inestimabile valore. Il discorso venne ripreso nel 1988, quando si istituì ufficialmente il Parco. Altri interventi di perimetrazione furono fatti nel 1990 e infine, nel 1993, si insediarono gli organismi amministrativi. Il Parco del Pollino è stato anche oggetto di importanti incontri e conferenze in cui si è parlato di idee e progetti per valorizzarlo. Molte proposte, però, sembrano siano cadute nel vuoto, tanto da far meritare a questo parco, l’appellativo di “parco fantasma”. Gli aggettivi ingrati non rendono però giustizia a questo territorio che custodisce una flora e una fauna rarissime e da proteggere a tutti i costi.
L’emblema del Parco del Pollino è il pino loricato, specie rara che si trova solo nei Balcani. Il pino loricato vive nelle cime più alte e ripide, mentre nelle altre zone montuose si trovano faggio, abete bianco, aceri, pino nero, querce e castagni. Con le temperature rigide tipiche dei monti, molte specie vegetali non sono in grado di sopravvivere. A primavera si osservano fioriture di orchidee, di genziane, campanule e viole, mentre in estate compaiono il giglio rosso, anch’esso molto raro, e molte piante officinali e aromatiche, tra cui il timo, la santoreggia e la lavanda. Presenti anche i frutti di bosco come le mele selvatiche, le fragoline di bosco e il lamponi, che maturano nei sentieri e nelle radure soleggiate. Ricca anche la fauna, che annovera, tra l’altro, aquila reale, picchio nero, gracchio corallino, lanario, falco pellegrino, gufo reale e corvo imperiale. presenti anche il lupo appenninico, la lontra, il capriolo, il gatto selvatico e cervo e grifone, questi ultimi introdotti di recente.
Il Parco del Pollino ospita numerose riserve naturali orientate ( gole, valli), corsi d’acqua e cime montuose particolari e caratteristiche, tra cui le timpe. Nel Comune di san Severino Lucano, a circa 1500 metri di altitudine, si trova il santuario della Madonna del Pollino, meta di numerosi pellegrinaggi da parte della gente del luogo e non solo.
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