L’Isola del Garda viene definita uno “scrigno prezioso” e “ un luogo di rara bellezza”. Così la descrivono infatti i commentatori turistici. L’Isola è lunga appena un chilometro ed è larga “ solo” seicento metri. Questo spazio si trova a 200 metri dal promontorio Capo San Fermo, cima che divide il Golfo di Salò dalla Baia di Smeraldo. La parte meridionale dell’isola è composta da bassi fondali e da scogliere da cui emerge un altro isolotto: San Biagio, chiamato anche “isola dei conigli”. Lo scoglio più imponente dell’Isola del Garda è detto “dell’Altare”, il suo nome deriva probabilmente dal fatto che veniva usato proprio come altare per celebrare una messa a cui partecipavano i pescatori del lago a bordo delle barche. L’Isola del Garda viene detta anche Isola Borghese, dal nome del principe romano Scipione Borghese, che sposò una delle proprietarie. I diversi passaggi di proprietà hanno favorito la realizzazione della villa e del giardino all’italiana che completano il fascino ancora intatto di questa piccola isola. La villa rientra tra gli edifici storici e monumentali italiani, lo stesso dicasi per il giardino, il cui fascino viene esaltato anche dalla presenza di rare piante esotiche. L’Isola del Garda appartiene oggi al Comune di San Felice del Benaco, in provincia di Brescia.
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La storia dell’Isola del Garda è davvero secolare, per non dire millenaria. Su questo lembo di terra soggiornarono i Romani, ma anche i Longobardi. Dopo la fine dell’Impero, l’Isola subì,infatti,le scorrerie dei barbari, trasformandosi in pochi anni, in un territorio desolato e abbandonato. In seguito, venne scelta dai frati come luogo per costruire un romitorio destinato alla preghiera e alla meditazione. Un decreto di Carlomanno di Baviera consegnò poi l’Isola ai frati di San Zeno di Verona. L’Isola divenne così il luogo ideale per i frati ed i monaci. Anche Francesco d’Assisi la visitò di ritorno da un viaggio. L’Isola del Garda ospitò persino Sant’Antonio da Padova e probabilmente pure il “padre” della lingua italiana: Dante Alighieri. Nel 1429 , il vicario generale dei Francescani, San Bernardino da Siena, decise di trasformare il romitorio dell’Isola in un vero e proprio convento. Il monastero si arricchì dunque di una chiesa, di celle, di giardini e di un chiostro. La morte del capo dei Francescani causò la decadenza del monastero, che venne definitivamente soppresso da Napoleone Bonaparte. L’Isola divenne così demanio pubblico e dopo vari passaggi di proprietà fu acquistata dal conte Luigi Lechi di Brescia, che costruì un palazzo sulle rovine del vecchio convento. Nel 1860, lo Stato Italiano decise di espropriare l’Isola per costruirvi una fortezza militare. Dopo dieci anni, però, il territorio isolano divenne di nuovo proprietà privata. I nuovi proprietari fecero costruire una lussuosa villa al posto del precedente palazzo. Nel Novecento, invece, altri proprietari realizzarono un magnifico giardino all’italiana. Oggi la villa è abitata dai pronipoti degli ultimi proprietari, ovvero i discendenti del principe Scipione Borghese. Nel 2002, l’Isola del Garda è stata finalmente aperta al pubblico.
Sull’Isola del Garda si può ammirare un paesaggio ricco di storia e cultura. Il lembo di terra ospita una maestosa villa realizzata in stile neoclassico veneziano e un giardino all’italiana che è forse unico nel suo genere e tra i più belli presenti nel territorio nazionale. All’interno del giardino si trovano infatti piante esotiche e locali,ma anche piante rare e a fiori. I viali del parco ospitano pini, cipressi, acacie, limoni, magnolie e agavi. Lo spazio verde è armonico e perfettamente organizzato. La villa e il giardino, disposti con uno schema terrazzato, digradano verso il lago formando un’architettura davvero splendida. L’Isola del Garda è aperta da maggio a settembre. La visita comprende un tour guidato di circa novanta minuti. Il costo del biglietto è di 25 euro a persona. Il prezzo di ingresso ridotto è di 16 euro, gratis per i bambini fino a 5 anni. Il percorso guidato conduce il turista all’interno di un luogo unico e spettacolare, dove il canto degli uccelli si fonde con il ricordo di tutti coloro che nel corso dei secoli hanno vissuto in quest’Isola leggendaria e misteriosa.
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