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Il Crocus Sativus L. (pianta dello zafferano), germoglia in autunno e fiorisce da ottobre a novembre (a seconda della zona climatica) e si raccoglie nello stesso periodo di fioritura. Si pianta da Agosto a Settembre, a seconda della zona. La sua coltivazione si adatta molto bene al nostro clima mediterraneo, predilige terreni collinari con altezza di circa 500/700 metri s.l.m., mediamente piovosi nel periodo invernale e con estati secche. Il terreno ideale è sabbioso-limoso (non vuole terreni umidi, asfittici e pesanti). La pianta dello zafferano ben si adatta al freddo (può resistere fino a - 15°/- 18°), ma soffre le gelate precoci. La raccolta, che si effettua manualmente la mattina presto (con il sole i fiori si schiudono ed è più facile danneggiare gli stimmi), inizia quando i fiori cominciano a spuntare ed ha una durata di circa 20/30 giorni. Una volta raccolti, gli stimmi vengono minuziosamente setacciati ed essiccati, al caldo, in modo da aumentarne il profumo ed anche accentuarne il colore. Per ottenere un Kg di zafferano, servono circa 120-150 mila fiori, e da qui si capisce il motivo del costo elevato.
Il bulbo dello "Zafferano" è facilmente attaccabile dai funghi parassiti. In caso di infestazione da parte del fungo chiamato scientificamente "Fusarium Oxysporum" appassisce in poco tempo e non genera il fiore da cui si estrae la preziosa spezia. In caso di presenza di funghi è necessario distruggere tutti i bulbi malati e ricorrere a prodotti fungicidi facilmente reperibili sul mercato. Lo zafferano può essere danneggiato anche dagli animali selvatici, quali cinghiali, istrici, topi ecc., che si nutrono del suo bulbo, mentre conigli e lepri posso distruggere la parte aerea. La malattia più grave è chiamata "Malattia della Morte", nome scientifico Rhizoctonia Crocorum, che è in grado di uccidere i tuberi della pianta dopo averli infestati con le spore del suo micelio. Per combatterla è necessario abbattere tutte le piante danneggiate, disinfettare il terreno con solfuro di carbonio e non coltivare la stessa pianta per almeno 7 anni. Esistono anche altri tipi di funghi (Pennicillium corymbiferum, Macrophomina phaseolina, ecc.) che provocano marciume alla base delle foglie e necrotizzazione scure nei bulbi.
Il maggior utilizzo dello zafferano è nell' industria alimentare e gastronomica, come spezia o colorante. Particolarmente indicato nella preparazione di piatti a base di riso, crostacei e frutti di mare, carni bianche in umido, come pollame, coniglio e vitello. E' ottimo anche per condire verdure quali zucchine e radicchio. Viene adoperato per la preparazione di dolci, biscotti, creme e gelati. Uno dei suoi utilizzi più tipici nella cucina tradizionale italiana, è il rinomato Risotto alla Milanese (detto anche risotto giallo, per la colorazione data dallo zafferano). E' particolarmente ricco di "carotenoidi", "alfa crocina" (sostanza responsabile del colore giallo), olio essenziale volatile irritante e glucosio. Ha anche proprietà antispasmodiche, digestive e stimolanti per l' appetito e viene utilizzato per preparare liquori digestivi. Noto anche per migliorare l' aspetto della pelle, per curare l' acne, per migliorare la circolazione del sangue, per alleviare la tosse e per aiutare in caso di asma. Anticamente veniva utilizzato anche per la colorazione degli indumenti.
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