Le proprietà curative e terapeutiche della melissa erano note fin dall'antichità: utilizzata e conosciuta già da greci, romani ed arabi come potente tonico, l'impiego officinale della melissa si diffonde in tutta Europa, però, soltanto nel tardo Medio Evo soprattutto per curare debolezza e attacchi di panico. Nel corso del XVII secolo fu impiegata come ingrediente fondamentale per la realizzazione dell'elisir chiamato Acqua di Melissa dei frati Carmelitani Scalzi reputato un ottimo ricostituente, ideale per curare debolezza muscolare, regolare il sistema nervoso e digestivo e per stimolare l'appetito. La melissa è ancora oggi impiegata in fitoterapia per lo più grazie alla sua azione antispasmodica e antiinfiammatoria, per trattare gli stati d'ansia con somatizzazioni a carico del sistema digestivo, nevralgie, dolori mestruali ed addominali. Infine, la melissa si rivela efficace per curare insonnia ed inappetenza.
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Date le sue straordinarie proprietà curative, la pianta della melissa è quindi molto spesso utilizzata in fitoterapia impiegandone soprattutto foglie e fiori. In particolare, le foglie vengono raccolte prima della fioritura, fatte essicare all'ombra e conservate in luogo asciutto, mentre i fiori vengono raccolti tagliando quasi l'intero fusto, legandoli in fascetti e facendoli essicare in un luogo areato prima di conservarli in recipienti chiusi. Tra i tanti possibili utilizzi della pianta della melissa, per combattere stress ed ansia è consigliabile assumere 20 gocce di tintura madre 3 volte al giorno oppure bere un infuso preparato facendo bollire in acqua 10-15 grammi di fiori e foglie secche. Come tonico e per favorire la digestione è particolarmente apprezzata l'Acqua di melissa, preparata facendo marcire per 4-5 giorni in 2 litri di alcool a 60° e distillando successivamente, un mix di erbe e spezie che include melissa, limone, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, coriandolo e radice di angelica.
L'utilizzo della pianta della melissa per scopi curativi e terapeutici può avere controindicazioni in alcuni soggetti nei quali se ne sconsiglia l'impiego. In particolare, la melissa non è particolarmente indicata in persone affette da disturbi e patologie della tiroide. Benchè infatti possa rivelarsi utile in caso di ipertiroidismo, poichè ne favorisce la riduzione della attività, per la stessa ragione potrebbe essere dannosa in soggetti affetti da ipotiroidismo o se si stanno assumendo ormoni tiroidei con i quali potrebbe interferire. E' spesso sconsigliato assumere tintura madre o infusi di melissa in caso di gravidanza o allattamento. Infine, è preferibile evitare di utilizzare la melissa officinalis in soggetti affetti da glaucoma perchè potrebbe generare un aumento della pressione oculare.
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