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Per la coltivazione del finocchietto bisogna accertarsi di evitare i ristagni di acqua, per questo si aggiunge alla terra un po' di sabbia, nel caso non ce ne sia a livello naturale. Si consiglia di coltivare il finocchietto in zone dove le temperature superino i quattro gradi durante la stagione invernale, altrimenti andasse al di sotto per diverso tempo, le piante potrebbero morire o comunque ammalarsi. I fiori vanno tagliati prima della maturazione completa dei semi, in modo tale da controllare il diffondersi delle piante, i semi infatti possono diffondersi per tutto il terreno infestandolo. È meglio contenere la coltura in aiuole apposite. Comunque le piante vanno recise al livello del suolo prima delle gelate invernali, per poi fare la pacciamatura utilizzando paglia o simili. Questo garantisce la vita delle radici e quindi una nuova crescita nella stagione seguente.
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Riguardo la concimazione del finocchietto, bisogna effettuarla due volte in un anno, facendo la prima nel periodo della raccolta dei fiori e la seconda passati venti giorni. Si utilizza compost e letame maturo ricco di nutrienti. Le sementi vanno raccolte dopo che risultino maturi ma prima che cadano a terra. Dopo averle fatte essiccare e pulite è possibile conservarle in barattoli di vetro, in modo da evitare la creazione di muffe che renderebbero tutta la produzione inutilizzabile. Vengono tagliate le fioriture prima che cadano i semi, alla fine del periodo estivo, i rami, invece sono uniti in mazzi e fatti seccare al sole per una settimana. Successivamente, una volta puliti con cura, vengono anche loro riposti in barattoli di vetro, preferendo quelli con le chiusure di gomma, che garantiscono un isolamento completo.
L’esposizione del finocchietto è al sole, tenendolo riparato dalle raffiche di vento, che potrebbero spezzare i fusti creando seri danni alle piante fino a farle morire. Le proprietà del finocchietto sono diverse e conosciute da tempo, infatti questa pianta era già molto usata fin dai tempi antichi. Sicuramente le proprietà più famose e sfruttate sono quelle stimolanti e digestive, ma bisogna sapere che questa erbacea perenne possiede notevoli proprietà antispasmodiche e contribuisce ad espellere i gas dell’intestino. Parlando di problematiche e malattie che possono colpire il finocchietto si ricorda il marciume sia del colletto che delle radici e la piombatura. Ci sono anche degli insetti parassiti come gli afidi e le tignole che potrebbero danneggiare le piante fino a farle morire, nei casi peggiori.
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