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Il cappero cresce spontaneo in tutta l' area mediterranea, tropicale e subtropicale, ama il caldo ed il sole. E' molto diffusa al sud, è frequente al centro, meno frequente al nord. Predilige terreni poveri, sabbiosi, aridi e rocciosi. E' facile trovarla su scogliere e muri a secco (rivolti in particolar modo a sud) dove le sue radici si incuneano tra una pietra e l' altra. Il cappero è una pianta esigente e difficile da coltivare perchè bisogna ricreare esattamente le condizioni naturali affinchè attecchisca e germogli. Nei vivai, si acquista in vasetto ad Aprile. Si riproduce preferibilmente per talea, ma anche per seme. Nel primo caso, la talea va divisa in estate, prendendo un pezzo di ramo di 2/3 anni che poi viene messo in una cassetta con torba e sabbia. Per favorire la radicazione, si usano polveri radicanti. Una volta che si sono formate le radici, le piantine vanno invasate in piccoli vasi. La propagazione per seme è difficoltosa, perchè i semi vanno seminati subito dopo la raccolta dei frutti. La semina può avvenire direttamente nelle fessure dei muri, esposti al sole. Riposa in inverno e riprende in primavera (fiorisce da maggio a giugno).
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La pianta di capperi, va concimata a fine inverno con un concime a base di azoto, fosforo e potassio. Va potata a fine inverno, nei mesi di gennaio e febbraio. Vanno tagliati i rami secchi, ed i rami che se pur vigorosi, non producono fiori, ma anzi sottraggono linfa alla pianta. Vanno lasciati numerosi piccoli rametti perchè il cappero fiorisce sempre e solo sui rami generati nell' anno.I boccioli di capperi vengono raccolti e puliti con un panno umido, poi vengono stesi e lasciati asciugare all' aria aperta (non alla luce diretta del sole), per l' intera giornata. La sera vengono messi in una salamoia di aceto di vino bianco, con aggiunta di sale. Possono essere conservati anche sotto sale. In questo caso, vanno messi a bagno in acqua per un giorno intero, avendo cura di cambiare spesso la soluzione acquosa, poi vanno messi a bagno per due giorni in un vaso contenente per metà aceto bianco, con l' accortezza di agitarli spesso. Infine, vanno scolati e lasciati asciugare per una notte, ed interamente coperti di sale. L' indomani, vanno riposti in un vasetto chiuso ermeticamente.
In cucina i capperi sono usati per aromatizzare le pietanze, dalla carne, al pesce, alla pasta. Può essere utilizzato anche il fiore con un sapore più delicato del cappero, ed è detto "cocuncio" o "capperone". E' usato in genere nella cucina tradizionale siciliana, in particolare nelle isole Eoliche, come condimento dei piatti a base di pesce. Qui vengono consumati anche come insalata, dopo essere stati tolti dal sale. In alcune zone, vengono mangiate anche le foglie ad insalata, dopo essere state bollite per alcuni minuti. Famoso è il "Cappero di Pantelleria", che è un prodotto I.G.P.. Conosciuto fin dai tempi antichi, come un potente afrodisiaco. In campo erboristico, si usa la radice, specie la corteccia, che ha proprietà diuretiche e di protezione dei vasi sanguigni. Viene altresì usata per curare la gotta, le varici e le emorroidi. Nella medicina cinese, si utilizzava un infuso a base di giovani germogli e radici di capperi, per curare i reumatismi. Gli estratti secchi del frutto, hanno un' azione cutanea antiossidante, antistaminica e come cura per le dermatiti allergiche. Contengono quercitina, sostanza colorante, usata in passato per tingere i tessuti.
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