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Il Gelsomino rampicante è un arbusto che gradisce climi miti e tollera bene anche i freddi invernali; questa varietà apprezza l'esposizione solare diretta e terreni soffici e profondi in cui sviluppare le radici. Anche la coltivazione in vaso, però, regala grandi soddisfazioni se si utilizza un terriccio adatto. Il Gelsomino rampicante va trapiantato nel periodo invernale, in prossimità di altre piante più rigide a cui aggrapparsi oppure alla base di gazebi o ringhiere a cui legare i tralci che possono così integrarsi con la struttura sottostante. Il gelsomino va accuratamente e regolarmente potato, allo scopo di rimuovere i rami secchi e più vecchi e favorire la comparsa di nuovi gettiti laterali che andranno a rinfoltire zone più rade; questa pratica, se ben eseguita, permette di realizzare una vegetazione compatta e ordinata, ideale per ornare un muro esterno o come copertura di un pergolato.
Il Gelsomino rampicante necessita di poche ma giuste pratiche di concimazione per garantire una soddisfacente resa nella fioritura. Dato che si tratta di un rampicante a rapido sviluppo, è necessario integrare alcuni nutrienti che nel terreno, soprattutto per gli esemplari in vaso, potrebbero esaurirsi o non essere sufficienti. Per questo motivo è utile fertilizzare il terreno con materiale organico maturo, compost o letame, prima del suo trapianto. Inoltre, prima della ripresa vegetativa che coincide con l'inizio della primavera, è opportuno spargere alle radici del Gelsomino rampicante dei fertilizzanti a base dei macroelementi potassio, fosforo e azoto. Eventualmente, qualora si desideri intensificare la fioritura dell'arbusto, si può ripetere questa operazione anche una volta ogni due mesi. Questo tipo di concime può anche essere disciolto nell'acqua di irrigazione.
Nonostante si tratti di una pianta vigorosa e resistente, il Gelsomino rampicante può subire attacchi da parassiti e funghi. Tra gli insetti i principali nemici sono afidi e cocciniglie che, una volta infestato l'arbusto, se non debellati portano ad un suo rapido deperimento; questi parassiti si nutrono infatti della linfa della pianta, determinando avvizzimento e caduta della vegetazione. Il ricorso a insetticidi specifici è inevitabile anche se, nel caso in cui cocciniglie siano circoscritte a poche fronde del Gelsomino rampicante, si può prima provare a rimuoverle con dell'ovatta imbevuta di alcol. Tra i funghi il più frequente è l'Oidio, una muffa che colpisce fiori e foglie; queste si ingialliscono e si ricoprono di una patina bianca, per poi staccarsi dal rampicante. In tali circostanze bisogna ricorrere a prodotti antifungini.
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