L'edera helix rappresenta una specie particolarmente diffusa nel continente europeo, ma anche in diverse zone che rientrano nella parte più a nord del continente asiatico.
Si tratta di una rampicante che presenta dei fusti estremamente sottili, con la particolare caratteristica di essere molto flessibili e semilegnosi, acquistando carattere legnose solamente con il passare degli anni.
Sono proprie le piccole radici che vengono prodotte dal fusto a fungere da “ancora” per sostenere la pianta nel momento in cui si sviluppa sia su un albero che su una parete.
Le foglie dell'Edera presentano un picciolo particolarmente esteso e, in relazione alla varietà che viene presa in considerazione, possono vantare colorazioni comprese tra varie tonalità di verde.
Nel corso del periodo compreso tra il mese di settembre e quello di ottobre, la pianta di edera fiorisce e produce dei fiori dalla forma tipicamente sferica e dalla colorazione verde.
Successivamente, vengono prodotti anche dei frutti, ovvero delle bacche scure dalle dimensioni piuttosto ridotte.
Nel caso in cui vengano ingerite, sia le foglie che i frutti dell'edera possono risultare notevolmente tossici, anche se vengono largamente impiegati in erboristeria.
L'Hedera helix presenta un tipico portamento strisciante e fa parte della grande famiglia delle Arialiacee.
Queste piante rampicanti presentano una buona predisposizione ad affrontare rigidi inverni e sono in grado anche di resistere a temperature minime particolarmente basse.
D'altro canto, però, l'edera è una pianta che non sopporta il caldo e certamente non si deve porre a dimora in una zona battuta dai raggi diretti del sole.
Si consiglia, proprio per tale motivo, di coltivare tale pianta all'interno di aree caratterizzate da mezz'ombra o da una totale ombreggiatura, per fare in modo di dare un adeguato riparo all'edera durante le ore più calde della giornata.
Diverse varietà, che sono caratterizzate dal fatto di avere uno sviluppo particolarmente lento o comunque foglie dalle dimensioni ridotte, si possono impiegare anche alla stregua di piante da appartamento.
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E' importante cercare di irrigare questa rampicante sempre con una buona costanza e frequentemente: il consiglio è quello di provare a conservare il substrato abbastanza umido, senza che diventi poi una zuppa d'acqua.
Le edere sono delle piante rampicanti che hanno, in ogni caso, la grande peculiarità di riuscire a resistere anche a lunghi periodi di siccità.
Nella maggior parte dei casi, le edera riescono ad essere coltivate ottimamente in ogni tipologia di terreno, anche se non sopportano proprio i ristagni idrici: ecco spiegato il motivo per cui devono essere poste a dimora all'interno di un substrato ottimamente drenato, che possa scongiurare il pericolo derivante dalla formazione dei ristagni idrici.
Tale operazione si può verificare sia per seme (e, in questo caso, si deve svolgere nel corso della stagione primaverile), ma anche per talea.
Per fare in modo che le radici attecchiscano più in fretta, si consiglio di sfruttare anche delle parti di fusto, inserendo all'interno di un contenitore tutti quei rami che si sono già sviluppati con le rispettive parti aeree.
Questa pianta rampicante ha la particolare caratteristica di denotare uno sviluppo particolarmente vigoroso e, per tale ragione, è necessario coltivarle in un luogo abbastanza grande.
Nel caso in cui non avessimo uno spazio così abbondante a disposizione, oppure se non abbiamo intenzione che la pita cominci ad essere infestante, il consiglio è quello di provvedere, con una frequente potatura, al taglio dei fusti che presentano una lunghezza maggiore.
Si tratta di un'operazione, quest'ultima, che certamente rende migliore la crescita di un rampicante ben ramificato.
Stiamo parlando di piante che, generalmente, si caratterizzano per avere un elevato livello di resistenza nei confronti di qualsiasi tipo di pericolo rappresentato da parassiti.
In realtà, però, anche queste piante rampicanti hanno dei punti deboli: ci stiamo riferendo sopratutto agli attacchi portati da acari e dalla cocciniglia.
In particolar modo, tutte quelle edere che vengono coltivate all'interno di spazi chiusi (come ad esempio in appartamento) risultano maggiormente soggette all'attacco di tali parassiti.
Come abbiamo già avuto modo di dire in precedenza, è necessario prestare un elevato livello di attenzione anche per quanto riguarda le annaffiature: nel caso in cui, infatti, si proceda con delle irrigazioni eccessive, c'è il reale pericolo che si formano dei pericolosi ristagni idrici.
I ristagni idrici, a loro volta, sono la causa principale che favorisce la diffusione di marciume radicale, che può mettere in serio pericolo la salute della pianta di edera.
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