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Questa tipologia di piante, si caratterizzano per aver bisogno del contatto diretto con i raggi solari e, per tale ragione, devono essere collocate all'interno di aree che vengono costantemente battute dal sole.
E' fondamentale, infatti, che le clematidi ricevano un po' di sole almeno per alcune ore nel corso della giornata, anche per via del fatto che quando vengono collocate in una zona particolarmente ombreggiata, produrranno una quantità di fiori pari a zero.Per fare in modo di garantire a questa pianta uno sviluppo rigoroso, come tra l'altro è nella sua natura, il consiglio è quello di conservare il piede e le radici della Clematide stessa all'interno di una zona riparata dai venti e dai raggi solari nel corso delle ore più calde della giornata.Le clematidi si caratterizzano, inoltre, per avere un ottimo livello di resistenza nei confronti delle temperature rigide, anche per via del fatto che, nel corso del periodo in cui avviene il riposo vegetativo, hanno la particolare tendenza a “slegarsi” dalla parte aerea.Le annaffiature devono essere sempre garantire con un'ottima costanza nel corso del periodo compreso tra la stagione primaverile e quella autunnale.
La prima cosa che si deve tenere a mente è indubbiamente quella relativa alla regolarità delle annaffiature: è importante non lasciare periodi di siccità, che possono fare molto male ad una pianta rampicante con tali caratteristiche.Le clematidi, inoltre, prediligono un ambiente particolarmente umido per rispettare uno sviluppo ottimale: quindi, con una frequenza bisettimanale, è necessario provvedere a mischiare l'acqua delle irrigazioni con un ottimo concime, in particolar modo è meglio utilizzare quello per piante da fiore.Le piante di clematide si devono coltivare all'interno di un substrato particolarmente soffice e ben fresco: ecco spiegato il motivo per cui è fondamentale cercare di non esagerare con la quantità di argilla e torba inserita al suo interno, ma sarà necessario prediligere un terreno soffice, che sia estremamente ricco di sostanza organica e con un ottimo livello di drenaggio, in maniera tale da evitare la possibile formazione di pericolosi ristagni idrici.
Inoltre, le clematidi si possono coltivare anche all'interno di vasi, tenendo a mente che l'operazione di rinvaso deve avvenire con cadenza biennale.Si tratta di un'operazione che può essere effettuata sfruttando delle talee che provengono dalla pianta madre, ma si può anche realizzare attraverso la semina.
Nel momento in cui si sceglie la riproduzione per talea, è necessario prelevare delle talee che abbiano una lunghezza compresa tra 10 e 15 centimetri, soprattutto durante la stagione estiva.Le talee si dovranno, successivamente, piantare all'interno di contenitori da moltiplicazione, dopo averli riempiti con ottime quantità di torba e sabbia.Una volta che è trascorsa la fase della radicazione, sarà necessario prestare particolare attenzione alla sistemazione delle piantine di clematidi all'interno di vasi aventi un diametro di 8 centimetri, per poi collocarli all'interno di un ambiente coperto e riparato, sopratutto in vista delle temperature rigide che caratterizzano la stagione invernale.Tra tutte le tipologie di parassiti che notoriamente sono tra i più comuni pericoli per le clematidi, troviamo sopratutto nel lumache, gli afidi, che risultano pericolosi sopratutto per via del fatto che vanno a colpire le gemme, nonché le forbicine, ovvero parassiti che colpiscono sopratutto i tepali, ma anche le foglie.
Le malattie più comuni per le clematidi sono invece rappresentate dal seccume, che ha come conseguenze l'appassimento, nonché la morte dei vari germogli, ma anche il mal bianco, che si realizza mediante la formazione di muffe su foglie e fiori.
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