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L’agerato riesce ad adattarsi bene a qualunque tipo di terreno; per una crescita ottimale è da preferire, però, un terreno soffice, ricco di sostanza organica e che sia ben drenato; meglio aggiungere alla terra della sabbia che favorirà il drenaggio dell’acqua.
La messa a dimora dell’agerato va effettuata nei mesi di aprile-maggio. Si estrae la pianta dal suo contenitore, facendo attenzione a non danneggiarla, e si libera dalla terra in eccesso; si scava una buca che sia profonda circa il doppio della lunghezza delle radici; si sistema la pianta nella buca, si ricopre con la terra, si compatta il tutto e infine si annaffia abbondantemente. Il rinvaso va fatto quando necessario, trasferendo la pianta in un vaso leggermente più grande del precedente; non bisogna trapiantarla in vasi molto più grandi in quanto ciò favorirebbe lo sviluppo delle radici, a discapito di fiori e foglie.
L’agerato va annaffiato regolarmente, preferibilmente con acqua a temperatura ambiente. In estate e in primavera le irrigazioni devono essere più abbondanti, mentre vanno diminuite nei mesi freddi. Si consiglia di lasciare il terreno sempre umido, ma non inzuppato, fra un’annaffiatura ed un’altra.
L’agerato può essere concimato con un fertilizzante per piante da fiore, diluito nell’acqua delle annaffiature. Per una crescita ottimale della pianta è meglio utilizzare un concime che contenga fosforo, azoto e potassio. La concimazione va effettuata in primavera e in estate e va ripetuta ogni due settimane.
La riproduzione dell’agerato avviene per seme. La semina va effettuata tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, nei mesi di febbraio-marzo, in semenzaio, oppure nei mesi di aprile-maggio direttamente a dimora. I semi piantati in semenzaio vanno posti in un contenitore con torba e sabbia che va esposto alla luce e ad una temperatura di circa 20 gradi; è importante per la germinazione che il terreno sia mantenuto sempre umido. I semi germoglieranno entro 5-10 giorni e, quando le nuove piantine saranno cresciute e saranno diventate abbastanza robuste, potranno essere trasferite in vasi singoli. Le stesse indicazioni valgono per i semi posti direttamente a dimora.
Gli agerati non vanno potati, basta eliminare le foglie e i fiori secchi e le parti danneggiate. Si raccomanda di effettuare queste operazioni con un coltello o delle forbici puliti e affilati, per evitare danni e infezioni alla pianta.
La fioritura di questa pianta comincia verso la fine di giugno e continua per tutta l’estate e fino all’autunno. I fiori sono ligulati, riuniti in un’infiorescenza ad ombrella e hanno una forma particolare che ricorda dei pompon; i colori sono differenti a seconda della varietà, possono essere celesti, lilla, rosa e bianchi.
L’agerato può essere attaccato dagli afidi, che danneggiano fiori e foglie; in questo caso si può intervenire lavando la pianta, per cercare di rimuovere manualmente i parassiti, oppure si può utilizzare un antiparassitario specifico. Può essere colpito anche dal ragnetto rosso, che provoca un ingiallimento delle foglie con la presenza di macchie gialle e marroni; le foglie, in seguito, si accartocciano e cadono; bisogna intervenire con un insetticida specifico.
Prima di comprare gli agerati si consiglia di osservare attentamente la pianta; bisogna verificare l’assenza di malattie e parassiti, ed evitare di acquistare piante che abbiano parti secche o danneggiate. Sono da preferire gli agerati in buona salute, che siano rigogliosi e che abbiano un’abbondante fioritura.
Il genere Ageratum contiene circa 60 specie, ma tra queste l’unica che viene coltivata come pianta ornamentale è Ageratum houstonianum. E’ una pianta originaria del Messico che prende il nome dal botanico W. Houston; ha foglie verde chiaro e fiori dalla forma a pompon di colore diverso a seconda della varietà; i fiori possono essere celesti, lilla, rosa, bianchi.
L’agerato ha proprietà depurative, stimolanti, emostatiche e disinfettanti.
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