Le foglie del maggiociondolo, nel contrasto cromatico con i fiori, sono una delle sue caratteristiche più apprezzate a livello ornamentale: sono piccole foglie tonde, composte ciascuna da tre piccole foglioline con tonalità verde lucido, molto vivaci nella stagione estiva. I fiori, davvero affascinanti, hanno una bella tonalità dorata e in primavera rifulgono nel loro aprirsi a profusione, tanto che in lingua tedesca il nome dell'albero si traduce, in modo assai pertinente, in “pioggia dorata”. I fiori sono dunque dei grappoli pendenti di color oro. I frutti infine sono dei legumi, neri baccelli contenenti semi rotondi, scuri e - importante a sapersi - velenosi.
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Il maggiociondolo va seminato nel mese di ottobre in un vaso, dentro apposita composta da semi. Successivamente si esegue il trapianto nel vivaio. Ad un anno di distanza, all'ottobre seguente circa, le piante vanno poste nelle definitiva dimora e gli esemplari più giovani abbisognano di opportuni tutori che li aiutino a giungere ad un attecchimento completo. Capita che esemplari ibridi, che sono stati moltiplicati per seme, facciano crescere delle piante che possono presentar caratteri diversi rispetto ai genitori: è necessario dunque procedere con innesti.
La sua rusticità consente alla pianta di crescere senza particolari difficoltà in tutti i terreni. Tuttavia la sua preferenza va a quelli profondi, sciolti, che possano vantare inoltre un'ottima fertilità. Cresce bene anche in suoli argillosi o calcarei.
Il maggiociondolo preferisce zone soleggiate o semi soleggiate. Non gradisce i venti salsi mentre ha un'ottima sopportazione nei confronti dell'inquinamento atmosferico.
Per una crescita armoniosa, il maggiociondolo non ama tagli e potature di sorta, privilegiando uno sviluppo naturale.
Il pericolo più diffuso per l'albero è costituito dall'armillariella mellea che durante la primavera causa una mancata apertura dei fiori, un disseccamento dei rami e l'ingiallimento delle foglie. Questo conduce in breve al marcire delle radici e al decesso della pianta.
La sua notevole presenza ornamentale lo rende, come detto, molto apprezzato per parchi e giardini, come albero ma anche in qualità di arbusto sui pergolati. Il maggiociondolo è inoltre utilizzato con ottimi risultati per il consolidamento di scarpate, dei pendii o di rive ghiaiosee che presentano pericoli di smottamenti. All'interno di un giardino può essere usato sia come albero isolato, ma anche per la costruzione di quinte o vialetti ai lati del percorso. Ma un uso diffuso del maggiociondolo è anche come copertura di una pergola: se si piegano le fronde con abilità e si legano alla struttura da coprire si può ricreare un notevolissimo effetto glicine.
Nella sua coltivazione in giardino è però importantissimo ricordare che questo albero è velenoso in tutte le sue parti, contenendo un pericoloso alcaloide, la cistina, specie nei legumi che produce e che possono attrarre dei bambini. In presenza di questi è dunque consigliabile bruciare i legumi o fare estrema attenzione che i bambini non li maneggino.L'anagyroides presenta anche una specie non pendula, ma con forma verticale, chiamata pyramidalis.
C'è poi il laburno vossii, detto anche watereri, ibrido tra le due specie, che fiorisce ancor più abbondantemente e ha racemi che arrivano anche a lunghezze di 50 centimetri. Il laburno adamii, infine, ibrido tra un cytisus con fiori porpora e un laburno con fiori gialli che compaiono con un bell'effetto sugli stessi grappoli di fiori.
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